Già da giovedì 20 gennaio verranno introdotti alcuni cambiamenti che prevedono l’uso del Green Pass per accedere ad alcuni servizi tra cui quelli alla persona, quindi barbieri, parrucchieri ed estetisti.
Anche solo per una semplice piega sarà necessario avere quindi il Green Pass base ottenuto con vaccinazione, guarigione, tampone effettuato entro le 72 ore precedenti o molecolare nelle 48 ore precedenti. Non serve precisare che questi ultimi devono risultare negativi.
Oltre che per i servizi alla persona servirà il Green Pass anche per le visite in carcere, sia per i penitenziari normali che per quelli minorili.
Dal 1 febbraio, invece, la finestra diventa più ampia e comprenderà anche l’entrata in banca, posta e uffici pubblici di qualsiasi tipo, shopping in negozi non necessari e una buona fetta di servizi commerciali. Ovviamente continuano ad essere compresi nella lista degli obblighi tutti i mezzi pubblici sui quali è obbligatoria la mascherina FFP2.
I PROBABILI NEGOZI ESENTI
Non in tutti i servizi commerciali sarà necessario esibire il Green Pass e, sebbene ancora non possiamo darvi una lista sicura, questi sono i più probabili:
- Alimentari
- Supermercati
- Ipermercati
- Farmacie
- Parafarmacie
- Benzinai
- Negozi per il carburante e per il riscaldamento
- Negozi di animali
- Ottici
- Mercati all’aperto
- Ambulanti
- Edicole all’aperto
Incredibilmente comprese nell’obbligo del certificato verde sono le tabaccherie.
Per quanto riguarda pub, ristornati e bar, sarà necessario il Green Pass anche per i dehors, prima grandi esclusi.
Non sappiamo fino a quando saranno presenti queste restrizioni, ma possiamo ipotizzare almeno fino al 31 marzo, giorno in cui dovrebbe scadere lo stato d’emergenza che, ricordiamolo, in realtà non è ancora stato prorogati e che dovrebbe finire il 31 gennaio.
Queste restrizioni saranno davvero un incentivo alla vaccinazione? O verranno considerate più come un obbligo ed un’imposizione?