Secondo l’Istituto di statistica, a luglio 2022 sono diminuiti sia gli occupati sia i disoccupati rispetto al mese precedente. Crescono invece gli inattivi. Le persone che oggi hanno un lavoro sono però più di quelle che lo avevano nello stesso periodo dell’anno scorso.

Il tasso di occupazione a luglio scende al 60,3%, quello di disoccupazione al 7,9% e il tasso di inattività sale al 34,4%. Lo rileva l’Istat, che ha diffuso i dati provvisori sull’occupazione. Secondo l’ultima rilevazione dell’Istituto, le persone occupate a luglio 2022 sono calate di 0.1 punti percentuali rispetto al mese precedente. È la prima volta che si assiste a un calo di questo indicatore da agosto 2021 e si deve al fatto che 22mila persone non hanno più un lavoro. Questa variazione, spiega l’Istat, riguarda soprattutto le femmine, i dipendenti permanenti e gli autonomi, ma non le persone con più di 50 anni. Il numero di occupati in questa categoria è infatti in crescita, così come tra i maschi e i dipendenti a termine.

L’Istat rileva che il numero di occupati resta comunque sopra quota 23,2 milioni ed è aumentato rispetto allo stesso periodo dello scorso anno (luglio 2021): in confronto ad allora, 460mila persone in più risultato occupate. Il dato, si spiega, è determinato prevalentemente dai dipendenti che, a luglio 2022, ammontano a oltre 18 milioni e 200 mila. “La componente a termine, in particolare, raggiunge il valore più alto dal 1977, primo anno della serie storica”.

Un aumento dell’occupazione si registra anche confrontando il trimestre maggio 2022-luglio 2022 con quello precedente (febbraio 2022-aprile 2022).

Disoccupazione e inattività

L’Istat riferisce che a luglio 2022 è calata di 0.1 punti percentuali anche la disoccupazione, ora pari al 7,9%. Il tasso resta però molto più alto e addirittura sale – di 0.1 punti percentuali – tra i giovani. A luglio 2022, erano il 24% quelli senza lavoro.

Un altro dato interessante è quello degli inattivi. Le persone che possono essere così definite tra i 15 e i 64 anni sono 54mila in più rispetto all’ultima rilevazione, nota l’Istituto. Si tratta di un aumento che coinvolge uomini e donne, e le classi d’età al di sotto dei 50 anni.

Fonte Adnkronos

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