Le bollette del gas del mese di gennaio sono attese in calo dopo due mesi di crescita in doppia cifra. Tra i motivi della diminuzione, c’è il minor costo della materia prima, mentre non c’entra il tetto al prezzo del gas introdotto dai Paesi dell’Unione europea: ecco perché.
Dopo due mesi di crescita, è atteso un calo nel prezzo delle bollette del gas per le famiglie nel mercato tutelato. Come è possibile vedere dal grafico qui sotto, una diminuzione non si registrava da ottobre. La causa principale è il prezzo del gas in costante discesa. Non ha avuto un impatto diretto finora il tetto al prezzo del gas che entrerà in vigore il 15 febbraio. A metterlo nero su bianco è stata l’Agenzia dell’Unione europea per la cooperazione dei regolatori energetici.
Perché caleranno le bollette del gas
L’indice Ttf, ossia la borsa europea del gas, il 7 dicembre era sui 149 euro al Megawattora. Per dare un’idea, con un Megawattora si possono far funzionare due frigoriferi per un anno. Come si può notare dal grafico, è poi cominciata una discesa che ha portato i prezzi al di sotto dei livelli antecedenti l’invasione russa dell’Ucraina del 24 febbraio.
L’altro grafico dimostra come a muovere il prezzo delle bollette sia stato quindi il costo della materia prima (il segmento blu di ogni colonna dell’istogramma). Per evidenziare meglio questa correlazione, puoi cliccare sulla barra di ricerca e scrivere “spesa per materia gas”. I prezzi restano comunque molto più alti della media storica: a inizio febbraio 2020, prima della pandemia, erano sotto i dieci euro al Megawattora. Oggi siamo sopra i cinquanta.
Perché il prezzo del gas era molto più alto quest’estate, quando faceva caldo
A influire sul calo del prezzo è stato il calo della domanda dei Paesi e dei cittadini europei. Mentre quest’estate si era scatenata una vera e propria corsa al gas: gli Stati si sono affrettati a fare incetta di metano, temendo di restare senza durante l’inverno. Ad ammetterlo è stato anche il vicecancelliere tedesco Robert Habeck. Ora la Germania è più tranquilla: ha già installato tre rigassificatori, impianti che servono a riportare allo stato aeriforme il gas liquido che arriva via nave. In Italia, dovrebbe esserne attivato uno a maggio nel porto toscano di Piombino. Queste alternative energetiche contribuiscono a diminuire la tensione sui mercati del gas, tranquillizzati anche dalle temperature più miti della media registrate nei mesi autunnali.
Perché non c’entra il prezzo del gas
L’Unione europea ha introdotto il 19 dicembre un tetto al prezzo del gas. Si innesca se il prezzo del future a un mese (contratto a termine che prevede la consegna di gas a una data stabilita e al prezzo convenuto al momento della stipula) della borsa Ttf supera i 180 euro al Megawattora per tre giorni lavorativi e se nello stesso lasso di tempo il prezzo supera di 35 euro quello del gas naturale liquefatto (calcolato in base a diversi indici). Come si vede dal grafico qui sotto, il calo del prezzo era già cominciato a inizio dicembre. Ossia, prima dell’intesa. Che, peraltro, si concretizzerà solo dal 15 febbraio.
Il primo vero impatto del tetto al prezzo del gas
Inoltre, l’agenzia europea per la cooperazione dei regolatori energetici (Acer) ha scritto che fin qui non ha identificato “impatti significativi (positivi o negativi) che potrebbero essere inequivocabilmente e direttamente attribuiti all’adozione” del tetto al prezzo del gas. Mentre l’Autorità europea degli strumenti finanziari e dei mercati (Esma) ha fatto notare che il tetto potrebbe avere un impatto sulla stabilità finanziaria e potenzialmente ridurre la liquidità sui mercati del gas. Il rischio è lo stesso indicato su upday il 28 dicembre: “Se metto un tetto al prezzo del branzino a Milano, i pescivendoli lo portano a Sesto San Giovanni, dove i clienti lo pagano di più”, aveva detto Carlo Stagnaro, direttore ricerche e studi dell’Istituto Bruno Leoni. Non a caso Intercontinental Exchange, la società che gestisce la borsa europea del gas, ha annunciato che si sta preparando a lanciare un mercato parallelo al Ttf. Ottenuti gli ok burocratici, avrà “sede” a Londra e sarà attivo dal 20 febbraio. Una Brexit al rovescio: questo è il primo vero impatto del tetto al prezzo del gas.