Per sostenere le imprese e i progetti femminili sono stati stanziati 200 milioni di euro che, secondo la presidente del Comitato Impresa donna Valentina Picca Bianchi, arriverebbero in un momento propizio per favorire la parità di genere in ambito lavorativo. Ecco chi può avere accesso al fondo e come presentare la richiesta.
Sette donne su dieci si licenziano quando diventano madri
Le recenti dichiarazioni della stilista Elisabetta Franchi in un evento in diretta organizzato da “Il Foglio” e “PwC Italia” hanno infiammato un dibattito già aperto da tempo su assunzioni, diritti femminili sul lavoro e sulla considerazione della donna in quanto tale, dipinta da Franchi come colei che dopo i 40 anni avrebbe già fatto i “quattro giri di boa” ed è quindi “libera” da figli, preoccupazioni e oneri che le spetterebbero in quanto donna.
La situazione per le lavoratrici nel nostro Paese non è rosea considerando che, secondo l’istituto di ricerca Randstad, le donne inattive in Italia sono oltre 7 milioni e la maternità è uno dei fattori che incide sulla scelta di non lavorare. La mancanza di servizi adeguati, come la carenza di strutture per l’infanzia – che con il Pnrr dovrebbero essere incentivate entro il 2025- costringe soprattutto le madri (7 licenziamenti su 10 contro 2 su 10 degli uomini) ad uno stop lavorativo, non sempre temporaneo.
Fondo impresa femminile: di cosa si tratta
Per incentivare lo sviluppo di aziende ‘rosa’, che negli ultimi cinque anni hanno contribuito al 75% dell’incremento complessivo di tutte le aziende in Italia, il ministero dello Sviluppo economico stanzierà 200milioni di euro per almeno 2.400 realtà guidate da donne con attività di tutoraggio, monitoraggio, formazione, comunicazione e molto altro.
Il Fondo impresa femminile, questo il nome della misura, è destinato alle imprese che si prefiggono l’obiettivo di innalzare i livelli di partecipazione delle donne nel mercato del lavoro nei settori dell’industria, dell’artigianato, della trasformazione dei prodotti agricoli, dei servizi, del commercio e del turismo.
“Il fondo incentiverà idee valide, innovative e sostenibili”
A svolgere un’attività di supporto sarà il Comitato impresa donna, con presidente Valentina Picca Bianchi che ad upday racconta come la creazione del comitato consenta di “rafforzare l’attenzione sul tema dell’imprenditoria femminile dando la possibilità di incidere anche sulle politiche pubbliche dedicate alla parità di genere“.
Questa iniziativa, secondo la presidente (oltre che del comitato, anche del Gruppo donne imprenditrici) è una misura soprattutto di giustizia sociale: “Sono convinta che investire sul potenziale delle donne, ancora inespresso, non possa che andare a vantaggio del sistema economico e contribuire allo sviluppo del Paese“.
Un Paese nelle cui aziende solo un incarico su quattro ai vertici è ricoperto da donne e dove, secondo Unioncamere, solo il 22% delle imprese italiane (1 milione e 340 mila su 6 milioni di aziende totali) è a leadership femminile. Per tale ragione, secondo Valentina Picca Bianchi, il fondo arriverebbe “in un tempo giusto nel quale proprio la componente femminile dell’economia ha subito le maggiori perdite in termini di occupazione e di imprenditrici”.
Se ben utilizzata, secondo Bianchi, “la misura riuscirà a valorizzare il talento delle donne e ridurre il gap del tasso di occupazione femminile che separa l’Italia dal resto d’Europa”. Inoltre, la manager assicura che gli incentivi concessi “non saranno ‘a pioggia’ ma finanzieranno idee valide, innovative e sostenibili. È una sfida che sono convinta molte donne accoglieranno”.
Chi può presentare domanda
La misura si rivolge a quattro tipologie di imprese femminili: cooperative o società di persone con almeno il 60% di donne socie, società di capitale con quote e componenti degli organi di amministrazione per almeno i due terzi di donne, imprese individuali con titolare donna e lavoratrici autonome con partita Iva. Il Fondo supporta le imprese femminili di qualsiasi dimensione, già costituite o di nuova costituzione.
Quanto viene finanziato
La misura dispone di una dotazione finanziaria complessiva pari a circa 200 milioni di euro, di cui 160 milioni di euro di risorse del Pnrr e 40 milioni di euro stanziati dalla legge di bilancio 2021.
Per le nuove imprese o per quelle costituite da meno di 12 mesi, per progetti fino a 100.000 euro, l’agevolazione copre dal 50% all’80% delle spese; per progetti fino a 250 mila euro, l’agevolazione copre il 50% delle spese. Per imprese attive da più di 12 mesi invece, per progetti fino a 400 mila euro, il fondo prevede un mix di contributo a fondo perduto e finanziamento a tasso zero, con una copertura fino all’80% delle spese ammissibili.
Quando e come si può fare richiesta
A partire da oggi, 19 maggio, potranno essere presentate le domande per le agevolazioni previste da Imprese ON e Smart&Start. L’invio della domanda prevede una prima fase di compilazione (dal 5 maggio 2022) e una successiva di inoltro (da oggi) da effettuare sulla piattaforma online di Invitalia. Da qui è possibile inviare le domande di incentivo relative a nuove imprese o imprese costituite da meno di 12 mesi. In entrambi i casi, non è richiesto un valore minimo del progetto d’investimento, che dovrà essere realizzato in 24 mesi. Per le imprese avviate da più di 12 mesi, la compilazione della domanda sarà il 24 maggio, mentre la presentazione della stessa sarà il 7 giugno.
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