Il 18 novembre Fitch ha aggiornato la sua valutazione del rating italiano. Il giudizio consiste in una specie di pagella sulla sostenibilità delle finanze pubbliche. Ecco perché la decisione è importante e cosa sono le agenzie di rating.
Moody’s, Fitch e Standard&Poor’s. Tre società private, con sede negli Stati Uniti (Fitch ne ha una anche a Londra). Sono queste le tre principali agenzie di rating al mondo, chiamate a valutare il merito di credito degli Stati o delle società che chiedono soldi al mercato. Ieri sera, venerdì 18 novembre, Fitch si è espressa sulla sostenibilità delle finanze pubbliche dell’ Italia. Ma come funzionano le agenzie di rating? Eccolo, spiegato bene.
Chi sono le agenzie di rating
Semplificando molto, immaginiamo che una persona chieda un prestito ad un amico. Questo si rivolge a sua volta ad un conoscente che aveva già prestato dei soldi all’amico, chiedendogli: “Posso fidarmi? Mi restituirà il debito?”. La risposta che arriverà è simile ad una valutazione (un rating) del merito di credito dell’amico.
Ad emettere questi rating sono le agenzie. Come le definisce la Borsa italiana, si tratta di entità indipendenti rispetto alle società che emettono titoli e rispetto a chi gestisce i mercati regolamentati, la cui attività principale consiste nel valutare il merito di credito di un particolare emittente oppure di un particolare titolo (o obbligazione). Le tre principali agenzie di rating, chiamate “Big Three”, sono Moody’s, Fitch e Standard&Poor’s, tutte tre con sede negli Stati Uniti (anche se Fitch Ratings ha un quartier generale anche a Londra).
I “voti” delle agenzie
Come funzionano i voti nelle loro pagelle? Utilizzano per convenzione un rating, ossia un punteggio alfanumerico. Questo serve a valutare la capacità del debitore di far fronte ai propri impegni secondo le scadenze prestabilite. Prendendo in considerazione il debito a lungo termine, le valutazioni sono divise a metà. Più o meno come funzionava a scuola con la spartizione tra i voti dal sufficiente in su e quelli dall’insufficiente in giù.
Gli investimenti con restituzione del capitale relativamente sicura vanno dalla tripla A fino al Baa3 (per Moody’s) o al BBB- (per Standard&Poor’s e Fitch). Comprare obbligazioni con rating sotto a questi citati è ritenuto un investimento speculativo. Anche se con tassi di interesse più elevati e quindi più redditizio. I giudizi verso il basso arrivano fino alla D (che viene associata alla parola default) per Standard&Poor’s e Fitch e alla C per Moody’s.
Le valutazioni sull’Italia
Quali giudizi sono stati dati sull’Italia? Moody’s a settembre ha confermato un Baa3, l’ultimo livello prima dell’investimento speculativo. Standard&Poor’s ha invece confermato la tripla B. Lo stesso giudizio di Fitch che colloca così il debito pubblico italiano due gradini sopra l’investimento speculativo. Le agenzie forniscono anche un outlook, ossia una previsione a medio e lungo termine. Per Moody’s, la più critica, è negativo, per Standard&Poor’s stabile e lo stesso vale per Fitch.
Le critiche alle agenzie di rating
La procura della città pugliese Trani aveva aperto un’inchiesta sulle agenzie di rating, in particolare su Standard&Poor’s e su un’analista di Fitch. Il pubblico ministero Michele Ruggiero accusava di aver manipolato il mercato declassando il rating dei titoli di stato italiani causando così “una destabilizzazione dell’immagine, del prestigio e degli affidamenti creditizi dell’Italia sui mercati finanziari nazionali ed internazionali”. Ruggiero si riferiva in particolare alla crisi dei debiti sovrani avvenuta tra il 2011 e il 2012. Ma il tribunale ha assolto tutti “perché il fatto non sussiste“.