Continua a migliorare la fiducia di imprese e consumatori. In particolare, segnala l’Istat, il clima di fiducia delle aziende sale per il secondo mese consecutivo e si riporta sul livello di luglio 2022, il valore più elevato negli ultimi 10 mesi. Per quello dei consumatori si tratta invece del terzo mese di crescita consecutivo.
Nel dettaglio dei dati diffusi dall’Istat, l’indice del clima di fiducia dei consumatori passa da 105,1 a 105,5, mentre quello del clima di fiducia delle imprese sale da 110,1 a 110,5. Le serie componenti l’indice di fiducia dei consumatori evidenziano variazioni eterogenee: il clima economico e quello corrente aumentano passando, rispettivamente, da 117,4 a 119,0 e da 99,5 a 100,2; il clima personale rimane sostanzialmente stabile (da 101,0 a 100,9), mentre il clima futuro diminuisce da 113,5 a 113,3. Per quanto riguarda le imprese, il clima di fiducia migliora nei servizi di mercato (da 103,9 a 105,5), grazie al contributo positivo dei servizi turistici e dei servizi alle imprese, e anche nelle costruzioni (da 159,1 a 164,2), dove la crescita è sostenuta principalmente dal settore della costruzione di edifici.
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Nella manifattura l’indice è stimato in diminuzione (da 104,1 a 103,0); la dinamica negativa è diffusa a tutti i principali raggruppamenti di industrie (beni di consumo, intermedi e strumentali). Anche nel commercio al dettaglio si evidenzia un peggioramento del clima di fiducia (l’indice passa da 115,7 a 113,0) dovuto quasi esclusivamente all’evoluzione negativa della fiducia nella distribuzione tradizionale. Nelle costruzioni tutte le variabili registrano un andamento positivo, mentre nei servizi di mercato opinioni sull’andamento degli affari e aspettative sugli ordini in miglioramento si uniscono a giudizi sugli ordini in peggioramento. Nella manifattura e nel commercio al dettaglio tutte le componenti si deteriorano.
Unc: “Sulla fiducia influisce l’effetto Pasqua e il calo delle bollette”
L’aumento della fiducia dei consumatori certificato dall’Istat è dovuto all’ “effetto Pasqua“. Lo afferma Massimiliano Dona, presidente dell’Unione nazionale consumatori (Unc), secondo cui “la voglia di vacanze e di normalità degli italiani hanno certo contribuito a sostenere l’ottimismo dei consumatori. Il calo dei prezzi di luce e gas, dovuto al secondo inverno più caldo di sempre in Europa, hanno per ora nascosto la decisione del governo di ripristinare gli oneri di sistema sulle bollette. Tutti nodi, però, che torneranno subito al pettine se nei mercati all’ingrosso dell’energia si verificheranno le speculazioni della scorsa estate. Non per niente già oggi ci sono le prime avvisaglie negative. Se, infatti, migliorano i giudizi sulla situazione economica dell’Italia, quelli sulla famiglia peggiorano, anche se impercettibilmente. Si deteriorano anche le attese sulla situazione economica dell’Italia, da -18,9 a -21,8″ prosegue Dona. “Insomma, nel complesso sale la fiducia, ma non per tutte le sue componenti. Ecco perché il governo farebbe bene a dare una svolta alla sua politica economica, per ora troppo fiacca per incidere sulla condizione reale delle famiglie” conclude Dona.
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Secondo il Codacons, la ripresa della fiducia è da attribuire alle ulteriori riduzioni dei prezzi al dettaglio ma soprattutto delle bollette di luce e gas che hanno segnato una rapida discesa negli ultimi due mesi. “L’aumento della fiducia dei consumatori per il terzo mese consecutivo è un segnale molto positivo per la nostra economia perché un maggiore ottimismo si ripercuote sulla propensione alla spesa delle famiglie – spiega il presidente Carlo Rienzi – Le notizie che arrivano sul fronte delle bollette, dove si sono susseguite sensibili riduzioni delle tariffe, unitamente alla frenata del tasso di inflazione registrata per il mese di marzo dall’Istat, sono elementi che incidono in modo diretto sulla fiducia delle famiglie, soprattutto dopo gli ultimi mesi critici sul fronte di prezzi e bollette”. “Dai consumatori arriva però anche un segnale di cautela: se infatti l’indice migliora nettamente in merito alla situazione economica del Paese, quello relativo alla condizione personale rimane stabile, mentre il clima futuro diminuisce. Segnali che devono far tenere alta la guardia e spingere il governo a proseguire sulla strada degli interventi per contenere le bollette e frenare la crescita dei prezzi al dettaglio” conclude Rienzi.
Fonte Agi