L’utilizzo di centrali a carbone in Italia sarà massimizzato quest’estate. Lo ha deciso il ministro della Sicurezza Energetica Gilberto Pichetto Fratin. Il prolungamento dell’utilizzo di questi impianti è finalizzato a risparmiare gas in vista del massiccio utilizzo di condizionatori in estate.
Il governo punta sulle centrali a carbone, in vista della stagione estiva quando ci sarà un massiccio utilizzo di condizionatori. Il ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica ha inviato a Terna – l’ente che trasmette l’energia elettrica – l’atto di indirizzo con cui chiede di continuare il programma di massimizzazione fino al 30 settembre.
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Quante sono le centrali a carbone in Italia
Sono sette le centrali al momento operative in Italia. Due in Sardegna, le altre in Lazio, Puglia, Liguria, Friuli Venezia Giulia e Veneto. Erano state rimesse al centro dell’attenzione con il decreto legge 14 che porta la data del 25 febbraio 2022, all’indomani dell’invasione russa dell’Ucraina.
Massimizzate le centrali a carbone o olio combustibile
“In caso di adozione delle misure finalizzate a ridurre il consumo di gas naturale nel settore termoelettrico […] la società Terna Spa predispone un programma di massimizzazione dell’impiego degli impianti di generazione di energia elettrica con potenza termica nominale superiore a 300 MW che utilizzino carbone o olio combustibile in condizioni di regolare esercizio, per il periodo stimato di durata dell’emergenza, fermo restando il contributo degli impianti alimentati a energie rinnovabili”, si legge nel testo.
Maggiori risparmi concentrati d’estate
Il ministero ha chiesto a Terna di ottenere un risparmio di 0,7 miliardi di standard metri cubi di gas naturale con la possibilità di elevarlo fino a un miliardo “in caso di peggioramento dello scenario”. Si richiede inoltre di concentrare lo sforzo nel periodo tra giugno e settembre 2023 e di prevedere “una prevalenza delle ore a maggior criticità per la copertura della domanda attesa”. Ovvero nelle ore più calde, quando i condizionatori saranno accesi. Ad aggravare la situazione energetica è la siccità che limita l’operatività delle centrali idroelettriche.