Il presidente del Consiglio dimissionario Mario Draghi mercoledì farà le sue comunicazioni al Parlamento, dopo aver formalizzato l’addio a Palazzo Chigi al presidente della Repubblica Sergio Mattarella. In vista del doppio passaggio parlamentare, ecco quali sono le posizioni dei principali partiti sul futuro della legislatura.

di Pasquale Napolitano

Mercoledì Draghi parlerà prima al Senato, perché in quel ramo del Parlamento è stata votata la prima fiducia al suo governo, e poi alla Camera dei Deputati. Per conoscere il calendario bisogna attendere le riunioni delle conferenze dei capigruppo convocate a Montecitorio lunedì alle 12 e a Palazzo Madama martedì alle 15.30. Questi gli orientamenti delle formazioni politiche in vista della giornata e del futuro della legislatura.

Il Pd è per il Draghi bis con il M5S

La linea ufficiale del Pd è stata indicata dal segretario Enrico Letta che ha chiesto alle forze politiche di proseguire con l’esecutivo Draghi e con la stessa maggioranza: “Faccio un appello a tutte le forze politiche e al Movimento 5 Stelle perché sia della partita mercoledì, con la voglia di rilanciare rispetto ai nuovi grandi contenuti intervenuti” – ha detto Letta. Il Pd vuole, dunque, che il M5S sia ancora in maggioranza. Letta teme che un esecutivo Draghi bis senza M5S pregiudichi l’alleanza tra dem e grillini alle prossime elezioni politiche. Al netto della posizione del segretario, nel Pd c’è una componente, guidata dall’ex capogruppo Andrea Marcucci, che spinge per un Draghi bis senza M5S.

FI e Lega per il Draghi bis senza M5S o elezioni anticipate a breve

In Fi a indicare la rotta è Antonio Tajani, coordinatore del partito. Il gruppo di Silvio Berlusconi pone un veto sul rientro in maggioranza del M5S. FI è disponibile a un nuovo governo Draghi a patto che non ci sia il Movimento. In alternativa Fi chiede le elezioni anticipate. Si dissocia dalla linea ufficiale del partito il ministro degli Affari regionali Mariastella Gelmini che dà l’ok al Draghi bis con il M5S. La Lega è spaccata in due posizioni. Il segretario Matteo Salvini spinge per andare ad elezioni anticipate. Il ministro dello Sviluppo economico Giancarlo Giorgetti guida la componente dei governatori di regione che chiedono la prosecuzione del governo Draghi.

Ieri pomeriggio Matteo Salvini e Silvio Berlusconi si sono incontrati a Villa Certosa in Sardegna per fare il punto della situazione. Al termine del vertice i due leader hanno diffuso la seguente nota: “Le nuove dichiarazioni di Giuseppe Conte – contraddistinte da ultimatum e minacce – confermano la rottura di quel patto di fiducia richiamato giovedì dal Presidente Mario Draghi e alla base delle sue dimissioni. È da escludere la possibilità di governare ulteriormente con i 5 stelle per la loro incompetenza e la loro inaffidabilità. I leader di FI e Lega con il consueto senso di responsabilità hanno dunque concordato di attendere l’evoluzione della situazione politica, pronti comunque a sottoporsi anche a brevissima scadenza al giudizio dei cittadini”. 

Meloni vuole il voto e sogna Palazzo Chigi

Giorgia Meloni vuole il voto subito e sogna Palazzo Chigi. Il leader di Fratelli d’Italia punta a capitalizzare il consenso alle elezioni anticipate. Meloni incalza i due alleati di centrodestra, Lega e Fi, affinchè stacchino la spina all’esecutivo. Per Fdi non ci sono alternative sul tavolo al voto anticipato.

Italia Viva per il Draghi bis fino al 2023 o Governo elettorale

Matteo Renzi ha lanciato una petizione per chiedere al premier dimissionario Mario Draghi di ripensarci. Italia Viva non pone alcuna pregiudiziale sul sostegno del M5S a un eventuale esecutivo Draghi bis. La proposta di Renzi è un governo fino al 2023 con un’agenda già definita in tre punti: legge di bilancio, Pnrr e riforma del Fisco. In alternativa Italia Viva sarebbe pronta a sostenere anche un governo elettorale guidato da un traghettatore. Si fanno i nomi di Daniele Franco, ministro dell’Economia, e Giuliano Amato, presidente della Corte Costituzionale.

L’ultimatum del M5S per voto o appoggio esterno

In una lunga diretta Facebook sabato sera il leader del M5S Giuseppe Conte ha comunicato la posizione ufficiale del M5S. Il Ms5 chiede a Draghi risposte concrete sul documento di 9 punti consegnato al premier. Per ora non c’è l’addio alla maggioranza. Ma senza risposte concrete il M5S si prepara all’appoggio esterno al governo Draghi, ritirando la delegazione dei ministri. In alternativa i Cinque stelle vogliono il voto anticipato. Però Conte rischia di perdere un altro pezzo di partito: una cinquantina di parlamentari è pronta a votare la fiducia al governo e smarcarsi dalla linea ufficiale.

Azione e Più Europa per il Draghi bis

Il partito di Carlo Calenda, che in Parlamento si è unito a Più Europa, dice no al voto anticipato. Per Calenda l’unica ipotesi è un nuovo governo Draghi senza il M5S.

Insieme per il futuro per il Draghi bis o governo elettorale

Il partito nato dalla scissione del ministro degli Esteri Luigi Di Maio nel M5S è schierato per la prosecuzione del governo Draghi. Non c’è alcun veto sui Cinque stelle. Per Ipf (Insieme per il Futuro) Draghi deve andare avanti con o senza il M5S. Ma il ministro degli Esteri sarebbe favorevole anche a un esecutivo a tempo guidato da Giuliano Amato o dal ministro dell’Economia Daniele Franco.

Italexit chiede il voto anticipato

Il movimento fondato da Gianluigi Paragone chiede il voto anticipato. Nessun Draghi bis o governo elettorale.

L’Alternativa c’è sostiene il voto anticipato

È il partito fondato dagli ex grillini. Per loro non c’è alternativa al voto anticipato. Non voterebbero la fiducia né al Draghi bis né ad altri esecutivi.

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