La Corte d’Assise di Trieste ha assolto Alejandro Augusto Stephan Meran perché il fatto è stato commesso da “una persona non imputabile” riconoscendone quindi il vizio totale di mente ed ha deciso il ricovero del dominicano in una Rems (Residenza esecuzione misure sicurezza) per una durata minima di 30 anni.
Meran era stato accusato di aver ucciso i due agenti Matteo Demenego e Pierluigi Rotta, durante una sparatoria in Questura a Trieste avvenuta 4 ottobre 2019.
Per la difesa si è trattato di “una assoluzione giusta. È un uomo che va curato”.
La decisione di oggi della Corte d’Assise di Trieste di assolvere Stephan Meran dall’assassinio di Pierluigi Rotta e Matteo Demenego riconoscendone la totale infermità mentale “e quindi di sottrarlo ad un giusto processo penale, ci turba profondamente e riapre una ferita in realtà mai chiusa”.
Lo afferma in una nota il Sindacato Autonomo di Polizia che aggiunge: “Nessuno ha mai voluto vendetta, nè gli operatori di Polizia, nè le famiglie delle vittime, nè i ‘sopravvissuti’ a quella vicenda, nè i cittadini di Trieste e l’intero Paese. Da parte di tutti, anche dai massimi rappresentanti delle istituzioni, si chiedeva invece semplicemente giustizia”.
“Il Sap, presente a tutte le udienze, ha avuto e continua a mantenere un profondo rispetto verso la Magistratura, ma è chiaro – aggiunge la nota – che quanto è stato sentenziato oggi, pone un necessario approfondimento sul sistema Giustizia da’ ai suoi cittadini”.
Articolo tratto dal Portale di Informazione InfoDifesa