I famosi furbetti del cartellino li conosciamo tutti fin troppo bene. Ciò che sembra assurdo è la disinvoltura con la quale persistono in questa loro truffa, perché non ci sono altri modi per definirla.
PERCEPIVA LO STIPENDIO PUR NON LAVORANDO
È il caso di una capostazione del gruppo Atac di Roma che, da ormai un anno e mezzo, non andava a lavoro perché in malattia. Nessuno avrebbe mai potuto immaginare che la situazione fosse, in realtà, ben diversa perché la donna mandava regolari certificati medici a lavoro.
Da ormai 18 mesi incassava il suo regolare stipendio da dipendente pubblica, da poco prima dell’inizio del lockdown, a febbraio 2020. Un periodo di tempo considerevolmente lungo. La signora non era davvero malata però ma si trovava a Puerto Rico, nel sud di Gran Canaria a gestire la sua seconda attività, un bed and breakfast.
Ma come si è arrivati all’amara scoperta?
Ebbene, la donna, oltre ad essere disonesta non è stata neppure particolarmente furba visto che pubblicizzava il suo lavoro sui social. Oltre a mostrare foto della sua vita nell’arcipelago spagnolo, aveva anche inserito il link al sito del bed and breakfast con l’esortazione a chiedere informazioni per dove trascorrere le vacanze.
CERIFICATI MEDICI FALSIFICATI
A quel punto sono iniziati i sospetti da parte del personale Atac che ha avviato un’indagine interna per cercare di capire cosa stesse succedendo. A quel punto è stato richiesto anche l’aiuto dell’Inps che, a seguito di alcune verifiche, avrebbe scoperto che i fantomatici certificati medici erano in realtà delle copie.
È cominciata l’azione disciplinare contro la donna che, oltre al più che probabile licenziamento, dovrà rispondere anche ad alcuni reati.