Milioni di italiani in questo periodo sono alle prese con la dichiarazione dei redditi. Nella quale si può scegliere se e a chi destinare l’8, il 5 e il 2 per mille. Ecco cosa sono e a chi si può donare una parte delle proprie tasse.

Dietro l’otto per mille c’è una doppia lettera C. Furono infatti il presidente del Consiglio Craxi e il segretario di Stato Vaticano Casaroli a firmare gli accordi di villa Madama del 18 febbraio 1984. “Un nuovo Concordato”, lo definì La Stampa alludendo ai Patti Lateranensi del febbraio 1929 attraverso cui Benito Mussolini risolse la Questione romana, istituzionalizzando i rapporti tra Stato italiano e Santa Sede. Dopo quel trattato, l’8 per mille del gettito Irpef – l’Imposta sul reddito delle persone fisiche – degli italiani può essere destinato allo Stato oppure a un’Istituzione religiosa.

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A chi dare l’8 per mille e come fare

Alla fine della dichiarazione dei redditi, si può fare la propria scelta. Attenzione: per qualunque cosa si opti, non sono previste maggiori imposte.

Ecco a chi si può destinare l’8 per mille e per cosa verrà usato il ricavato:

  • alla Chiesa Cattolica (a scopi di carattere religioso o caritativo)

  • all’Unione italiana delle Chiese Cristiane Avventiste del 7° giorno (per interventi sociali, assistenziali, umanitari e culturali in Italia e all’estero sia direttamente sia attraverso un ente costituito ad hoc)

  • alle Assemblee di Dio in Italia (per interventi sociali e umanitari anche a favore dei Paesi del terzo mondo)

  • alla Chiesa Evangelica Valdese (Unione delle Chiese metodiste e Valdesi), per scopi di carattere sociale, assistenziale, umanitario o culturale

  • alla Chiesa Evangelica Luterana in Italia (per interventi sociali, assistenziali, umanitari o culturali in Italia e all’estero, direttamente o attraverso le Comunità ad essa collegate)

  • all’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane (per la tutela degli interessi religiosi degli Ebrei in Italia, per la promozione della conservazione delle tradizioni e dei beni culturali ebraici, con particolare riguardo alle attività culturali, alla salvaguardia del patrimonio storico, artistico e culturale, nonché ad interventi sociali e umanitari in special modo volti alla tutela delle minoranze, contro il razzismo e l’antisemitismo)

  • alla Sacra Arcidiocesi ortodossa d’Italia ed Esarcato per l’Europa Meridionale (per il mantenimento dei ministri di culto, la realizzazione e manutenzione degli edifici di culto e di monasteri, scopi filantropici, assistenziali, scientifici e culturali da realizzarsi anche in paesi esteri)

  • alla Chiesa apostolica in Italia (per interventi sociali, culturali ed umanitari, anche a favore di altri Paesi esteri)

  • all’Unione Cristiana Evangelica Battista d’Italia (per interventi sociali, assistenziali, umanitari e culturali in Italia e all’estero)

  • all’Unione Buddhista Italiana (per interventi culturali, sociali ed umanitari anche a favore di altri paesi, nonché assistenziali e di sostegno al culto)

  • all’Unione Induista Italiana (per sostentamento dei ministri di culto, esigenze di culto e attività di religione o di culto, nonché interventi culturali, sociali, umanitari ed assistenziali eventualmente pure a favore di altri paesi)

  • all’Istituto Buddista Italiano Soka Gakkai (IBISG) (per interventi sociali e umanitari in Italia e all’estero, ad iniziative per la promozione della pace, del rispetto e difesa della vita in tutte le forme esistenti e per la difesa dell’ambiente)

  • allo Stato (a scopi di interesse sociale o di carattere umanitario)

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Cosa succede se ci decide di non dare l’8 per mille

I fondi vengono ripartiti in proporzione alle scelte espresse. Quindi non decidere è come astenersi dalle urne: l’8 per mille viene comunque attribuito in maniera proporzionale alle scelte espresse dagli altri. C’è solo un’eccezione: la quota non attribuita che spetterebbe alle Assemblee di Dio in Italia e alla Chiesa Apostolica in Italia è devoluta alla gestione statale.

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Cosa sono il 5 e il 2 per mille

Il 5 per mille è destinato a sostenere finalità di interesse sociale. Ad esempio, la ricerca scientifica e l’università o la ricerca sanitaria. O ancora: le associazioni sportive dilettantistiche riconosciute dal Coni. È consentita una sola scelta. Si può anche specificare il codice del singolo ente cui destinare le proprie tasse. Le stesse regole valgono per il 2 per mille, che viene devoluto a favore di un partito politico. A questo link l’elenco dei partiti cui si può donare quest’anno.

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