DICE MESSA: “LO STUDENTE SPROVVISTO DI GREEN PASS DOVRA’ USCIRE DALL’ATENEO E POTRA’ ESSERE MULTATO” – LA MINISTRA DELL’UNIVERSITA’ MARIA CRISTINA MESSA PARLA DEI CONTROLLI: “AGLI ESAMI POTRA’ FARLO IL PROFESSORE O UN SUO DELEGATO” – PER I DOCENTI INVECE CI SARA’ LA…” – LA CAPIENZA DELLE AULE SARA’ AL 75% – E SULL’ERRORE NEL TEST DI MEDICINA SPIEGA CHE…
Gianna Fregonara per il Corriere della Sera
Alla fine di una giornata lunghissima la Ministra dell’Università Maria Cristina Messa ha preso la decisione: è vero, una domanda del test di Medicina del 3 settembre, la numero 56, è sbagliata, «c’è stato un errore nella trascrizione di un segno, la neutralizziamo: varrà un punto e mezzo per tutti, per chi ha risposto e chi no».
Chiusa la vicenda dell’ennesimo errore nei test a risposta multipla per l’ingresso alle facoltà a numero programmato, è il momento di controllare la ripresa dell’attività nelle università. Si torna in presenza, si torna con il green pass, tutti, anche gli studenti, non solo i professori.
Come si possono controllare ogni giorno i green pass di migliaia studenti?
«Il controllo sarà a campione. Agli esami potrà farlo il professore o un suo delegato, prima dell’interrogazione. Per i docenti e il personale universitario il controllo è uno a uno. Gli atenei più piccoli riescono a farlo all’ingresso, quelli più grandi stanno attivando delle piattaforme».
E se trovano uno studente senza green pass?
«Lo fanno uscire, è un po’ come sul treno che si scende alla stazione successiva».
Darete anche la multa da 400 euro?
«Il responsabile del rispetto delle regole è il rettore. Se dovessero esserci situazioni particolari, verranno segnalate alle autorità preposte. Lo spirito delle norme sull’obbligo di green pass è chiaro, è quello di insistere sul vaccino per tornare in presenza».
I 600 professori che hanno firmato l’appello contro il green pass, compreso lo storico Alessandro Barbero, non la vedono così.
«Ho appreso dell’appello dai giornali. Non mi sembra che ci sia preoccupazione sul green pass. Ripeto: lo spirito è un altro. Vaccinarsi per tornare in sicurezza».
Come sarà la capienza delle aule delle università? I rettori preferirebbero obbligo di mascherina sempre ma abolizione del metro. Si può fare?
«Le università potranno riaccogliere circa il 75 per cento dei loro studenti in presenza. Per i corsi più numerosi dovranno usare la didattica integrata con lezioni miste anche online. Il distanziamento è una misura decisa dal Cts, non si può cambiare».
Il test di medicina è stata una buona prova di uso del green pass, ma ha rischiato di essere travolto da un errore nelle domande. E non è la prima volta.
«Il test è valido. Purtroppo nella domanda 56 è saltato un trattino. La neutralizziamo, varrà lo stesso punteggio per tutti».
E le altre domande contestate?
«In realtà sono le risposte pubblicate sul sito che sono errate. Nella correzione, che è automatica, non ci saranno errori».
Come è possibile che ogni volta nei test ci sia un errore?
«L’anno prossimo istituiremo un controllo di terzo livello, cioè esterno, prima di rilasciare le domande. Oggi sono controllate dalla commissione che le sceglie, poi passano al Cineca che le trascrive, e sono di nuovo al vaglio della commissione. Serve un occhio esterno».
E perché non si fa?
«Per evitare che escano in anticipo. Troveremo una soluzione e istituiremo una commissione di controllo».
Gli errori non fanno altro che generare diffidenza per questo sistema di selezione.
«Il sistema di selezione funziona. Non credo che si possa cambiare. Ma istituirò un gruppo di lavoro per studiare alternative con due vincoli: deve restare nazionale per evitare che ci siano raccomandazioni come succedeva in passato e deve rimanere basato sul fabbisogno che esprimono le Regioni».
Non è convinta.
«Se finora non si è trovata un’alternativa non credo che si riuscirà a cambiare. Lo sbarramento deve comunque restare perché non si possono attivare corsi per 70 mila studenti. Posso cercare di mettere a punto un sistema di orientamento e di auto-valutazione, con testi e siti di esercitazione, per i ragazzi a partire dalla scuola che non costi alle famiglie».
Aumenterà i posti?
«Non credo che il numero cambierà più di tanto. Il boom di pensionamenti tra i medici è nei prossimi anni».