“Ti chiamerò Penelope perché mi hai aspettato tanto prima di nascere. Hai aspettato che fossi pronta. Per tre volte non sono stata pronta, ma oggi lo sono. Tu, il più grande amore della mia vita, arrivi dopo il dolore profondo e lo shock. Ma ci ho creduto pienamente e ho sentito la forza per riuscirci, e ti ho desiderata così tanto che oggi, mentre ti scrivo, ti ho dentro di me”. E poi prosegue parlando dell’album Io e te, inciso durante la gravidanza e interamente dedicato a sua figlia, “mi piace pensare che questo possa rimanere il mio inno all’amore, un amore grande che rivendichi il desiderio della donna e la sua libera scelta. […] Ogni tanto penso a te, sposti tutti i miei confini. Amor, che bello darti al mondo.”
Senza mai tener conto delle mille polemiche nate dopo l’annuncio gravidanza e della nascita di Penelope, anche per l’età della cantante – allora ultra cinquantenne –, la Nannini ha sempre mantenuto il massimo riserbo sull’identità del padre. Silenzio tombale fino a qualche tempo fa, quando ha deciso di dare qualche piccola informazione in più. Oggi sappiamo almeno che il padre biologico della bambina è sconosciuto, in quanto la cantante è ricorsa alla fecondazione assistita, servendosi di un donatore anonimo.