Il decreto Milleproroghe approvato mercoledì dal Senato introduce alcune novità sullo smart working, sia per i dipendenti pubblici che per i privati. Ecco chi ha diritto al lavoro da casa.

Ritorna in vigore lo smart working per chi ha figli sotto i 14 anni, ma solo per i dipendenti privati. Che continueranno a poter lavorare a distanza anche nel caso in cui rientrino tra i cosiddetti “fragili”. Quanto ai dipendenti pubblici, anche loro potranno continuare a evitare di andare in ufficio se sono “fragili“.

Smart working: le nuove regole

I dipendenti privati tornano ad avere il diritto di lavorare a distanza se hanno figli di età inferiore a 14 anni. Come spiega Il Sole 24 Ore, la quantità dei giorni di smart dipende dalla contrattazione aziendale. Il lavoro da casa continua a essere concesso anche ai cosiddetti “fragili”, sia dipendenti privati che pubblici.

Chi sono i lavoratori “fragili”

I lavoratori “fragili” sono quelli individuati da un decreto del ministero della Salute risalente al 4 febbraio 2022. Sono quelli che soffrono di alcune “patologie croniche con scarso compenso clinico e con particolare connotazione di gravità”. Tra queste, rientrano le “patologie oncologiche o onco-ematologiche in trattamento” o a meno di sei mesi dalla sospensione delle cure. È esentato dall’andare in ufficio anche chi è attesa di trapianto d’organo. Tutte le patologie coinvolte si trovano a questo link.

Smart working: quando entrano in vigore le nuove regole

Il decreto Milleproroghe è stato approvato dal Senato. Ora andrà alla Camera dei deputati ma i tempi sono compressi: deve entrare in vigore entro fine febbraio ed è presumibile che il governo blindi l’inter legislativo ponendo la fiducia. I lavoratori privati con figli piccoli torneranno ad avere un diritto che avevano perso il 31 dicembre. Per i fragili è invece una proroga che durerà fino al 30 giugno.

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