Dai dehors liberi alla retromarcia sulla proroga dei diritti tv per il calcio, passando per il rinvio della scadenza delle concessioni ai balneari. Ecco cosa c’è nel decreto legge Milleproroghe, approvato mercoledì dal Senato.
Una rondine non fa primavera. Ma un dehors sì. I ristoratori potranno continuare fino alla fine di quest’anno ad avere regole semplificate per mettere i tavolini e le sedie all’aperto. Lo prevede il decreto Milleproroghe, approvato dal Senato mercoledì 15 febbraio. È saltata invece l’estensione dei contratti sui diritti televisivi del calcio.
Decreto Milleproroghe: l’estensione dei diritti tv
Secondo quanto prevede la legge Melandri, i diritti televisivi della serie A devono avere una durata massima triennale. Ma un emendamento voluto dal senatore Claudio Lotito – presidente della Lazio – aveva allungato questo periodo “per il tempo necessario” e comunque fino a cinque anni. Questo “ove sussistano ragioni economiche”. Secondo i favorevoli alla legge Melandri, questa tutelerebbe la concorrenza. Mentre per i contrari tre anni sono troppo pochi per programmare gli investimenti: le emittenti offrirebbero più soldi se le concessioni fossero quinquennali. L’ultima asta per i diritti si è tenuta nel 2021 ed è stata vinta da Dazn.
La retromarcia
Come ricostruisce Il Sole 24 Ore in edicola, il governo aveva dato parere favorevole all’estensione, approvata in commissione. Ma in Aula lo stesso esecutivo ha poi presentato un emendamento per sopprimerla. Secondo quanto scritto da diverse testate, a incidere sulla retromarcia è stata la moral suasion del presidente della Repubblica. Il senatore Lotito non ha partecipato al voto in polemica con la decisione.
Leggi anche – Dazn, al via i rimborsi per i disservizi: cosa c’è da sapere
Il rinvio sui balneari
Le concessioni balneari potranno essere rinnovate fino alla fine del 2024. Questa è stata la decisione della maggioranza che contraddice però la sentenza del Consiglio di Stato. L’organo di ultima istanza della giustizia amministrativa fissava il non plus ultra al 31 dicembre 2023. Ora si attende la reazione della Commissione europea che ha già aperto una procedura d’infrazione contro il nostro Paese.
Leggi anche – Assegno unico e reddito di cittadinanza: la Commissione Ue apre una procedura d’infrazione contro l’Italia
La posizione della Commissione europea
A fine gennaio, una portavoce della Commissione europea aveva avvertito: palazzo Berlaymont segue il dibatto in Italia. “Al momento non ci sono decisioni e quindi non commenteremo”, aveva però aggiunto. Ora la decisione c’è. Anche se c’è stata un’accelerazione: Lega e Movimento 5 Stelle avevano fissato la scadenza delle concessioni alla fine del 2033.
Leggi anche – Decreto milleproroghe, nuove regole sullo smart working: chi ha diritto ad averlo
Decreto Milleproroghe: l’iter di approvazione
Il decreto Milleproroghe è stato approvato dal Senato. Ora andrà alla Camera dei deputati ma i tempi sono compressi: deve entrare in vigore entro fine febbraio ed è presumibile che il governo blindi l’inter legislativo ponendo la fiducia sul testo uscito da palazzo Madama.