Il governo ha introdotto norme per eliminare dei vincoli alle imprese sui contratti a tempo determinato. Ecco quali sono le nuove condizioni per cui un’impresa può rinnovare un contratto di 12 mesi per un altro anno, senza trasformarlo in indeterminato.
Una terra di mezzo tra i vincoli del decreto Dignità e la flessibilità del Jobs Act, è quella che crea il decreto Lavoro varato il primo maggio dal governo di Giorgia Meloni. Dopo il primo rinnovo di 12 mesi dei contratti a tempo, vengono introdotte tre causali che permettono all’azienda di rinnovare il contratto di un altro anno senza obbligarla a renderlo indeterminato. Lo potrà fare nei casi previsti dai contratti collettivi, per esigenze di natura tecnica, organizzativa o produttiva o quando c’è una sostituzione di altri lavoratori.
L’obiettivo della norma del governo
L’obiettivo della norma è rendere più flessibile il mercato del lavoro, dando più spazio di manovra alle imprese. Partito democratico e M5s ribattono che si tratta di una legge che favorisce il precariato. La via scelta dal governo è di eliminare alcuni vincoli inseriti dal decreto Dignità (firmato da Movimento 5 Stelle e Lega e rivendicato dall’ex ministro del Lavoro Luigi Di Maio), senza però tornare ai livelli del Jobs act (targato Partito democratico sotto la guida di Matteo Renzi) che permetteva di rinnovare i contratti fino a tre anni.
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Il contesto: come va l’economia italiana
Nei primi tre mesi dell’anno, il Prodotto interno lordo è cresciuto dello 0,5% rispetto all’ultimo trimestre del 2022. Rendendo così l’Italia il Paese con la crescita più alta nell’Unione europea dopo il Portogallo (+1.6%). Anche i dati sul lavoro sono positivi: a marzo il tasso di occupazione è stato del 60,9%. È ai massimi dal 1977, il primo anno della serie storica. Su dieci lavoratori dipendenti, più di otto hanno un contratto a tempo indeterminato.
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Disabili e contratti in somministrazione
Il governo ha anche introdotto “il riconoscimento per enti e organizzazioni di un contributo per ogni persona con disabilità assunta a tempo indeterminato tra il primo agosto 2022 ed il 31 dicembre 2023″. Non solo: si eliminano vincoli in alcuni contratti in somministrazione (quelli tramite agenzia) incentivando allo stesso tempo le assunzioni a tempo indeterminato.