In 39 province italiane ci sono più pensionati che lavoratori. Il fenomeno è molto preoccupante perché mina la sostenibilità del sistema gestito dall’Inps. Ecco una mappa con le zone interessate dalla statistica.

I dati Inps e Istat elaborati dal Sole 24 Ore mostrano che in 39 province italiane ci sono più pensionati che lavoratori. Il fenomeno riguarda quasi esclusivamente il Mezzogiorno e il Centro Italia. Considerando la Sicilia e la Calabria, in tutte le province sono più numerose le persone a riposo che quelle attive. Solo in provincia di Ragusa ci sono più pensionati che lavoratori.

Più pensionati che lavoratori: perché è un problema

In Italia vige il sistema a ripartizione: le pensioni vengono pagate dai lavoratori con un contributo di più o meno un terzo dello stipendio lordo. Altrimenti, l’Inps deve attingere alla fiscalità generale. Facendo così, per pagare le pensioni lo Stato usa anche i soldi degli stessi pensionati o usa quelli dei giovani facendo debito pubblico. I contributi pagati in passato non vengono restituiti quando si va a riposo: sono già stati spesi per pagare altre pensioni.

Quanti lavoratori ci sono per ogni pensionato

Il rapporto tra occupati e pensioni erogate dall’Inps è di 1,11: ogni assegno viene pagato da 1,11 lavoratori attivi. Questo nonostante il mercato del lavoro italiano sia florido come non mai: a marzo il tasso di occupazione è stato del 60,9%. È ai massimi dal 1977, il primo anno della serie storica.

Perché i numeri sono ancora più inquietanti

Come fa notare il Sole 24 Ore, c’è un ulteriore elemento da considerare. Tra i lavoratori attivi, rientrano anche i professionisti che versano i contributi alle loro Casse di previdenza private. E non all’Inps. L’ultimo rapporto dell’Associazione degli enti previdenziali privati (Adepp) ne conta 1 milione e settecentomila. Escludendoli dal calcolo, ogni 100 pensionati risultano esserci 103 lavoratori. A questo quadro, si aggiunge la crisi demografica italiana che, come si deduce dal grafico sotto, ridurrà il numero dei lavoratori nei prossimi decenni. Al netto dei fenomeni migratori.

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