In una lettera indirizzata al Ministero della Difesa, al Comando Generale dell’Arma dei Carabinieri e al Comandante della Legione Carabinieri Calabria, il Segretario Generale di UNARMA, Antonio Nicolosi, pone l’attenzione su una controversa questione riguardante un Appuntato Scelto Qualifica Speciale all’interno del Reparto Comando – Squadra Servizi, il quale (a seguito di numerose segnalazione ricevute dall’associazione sindacale) sembrerebbe essere dedicato in via esclusiva a una vasta coltivazione orticola/agricola all’interno della Caserma del Comando Legione Carabinieri Calabria.
La lettera in questione solleva interrogativi rilevanti riguardo all’impiego del personale militare in attività agricole e orticole, che sembrerebbero andare oltre il profilo d’impiego tipico degli Appuntati e Carabinieri. La lettera mette in evidenza varie problematiche, tra cui:
1. Profili d’Impiego dei Militari: La lettera sottolinea l’apparente incompatibilità dell’impiego del personale militare in attività agricole, specialmente considerando le dimensioni considerevoli della coltivazione in questione.
2. Sicurezza sul Lavoro: Viene sollevato il quesito sulla gestione della sicurezza sul lavoro nell’ambito di quest’attività, considerando rischi come la movimentazione dei carichi, rischi allergologici, esposizione alle radiazioni solari e rischi biologici. La mancanza di adeguata videosorveglianza nell’area coltivata viene anche menzionata come un possibile problema di sicurezza.
3. Risorse Umane e Manovre di Taglio: Si sottolinea la recente manovra di “recuperi organici” che ha portato alla riduzione del personale nei Reparti della linea territoriale calabrese. “Se qualora fosse effettivamente accertato che qualcuno all’interno della Legione Carabinieri Calabria fosse realmente impiegato alla nobile attività agricola in questione – si legge nella lettera – non sarebbe stato forse proprio quel personale da individuare nei tagli richiesti dal Comando Generale? Sicuramente si sarebbe risparmiato il taglio di un Carabiniere, che da Reggio Calabria al confine con la Basilicata, poteva essere impiegato nella linea territoriale per lo svolgimento dei compiti istituzionali previsti alla nostra Benemerita Arma dei Carabinieri, ovvero la tutela del cittadino.
4. Uso dell’Acqua Potabile: Si fa notare che l’uso dell’acqua potabile per l’irrigazione dell’orto potrebbe scontrarsi con le misure di risparmio idrico attuate nella città. UNARMA chiede se vi sia una derivazione dell’impianto idrico della caserma all’orto e se ciò rappresenti uno spreco di risorse preziose.
5. Destinazione dei Prodotti Agricoli: Viene sollevato il dubbio sulla destinazione dei prodotti agricoli ottenuti dall’attività orticola. UNARMA chiede se tali prodotti vadano ai cittadini bisognosi o se vi siano altre destinazioni.
La lettera termina con l’appello al Comando Generale di inoltrare il caso alle autorità giudiziarie competenti al fine di verificare eventuali ipotesi di reato.
In conclusione, la lettera di UNARMA pone l’accento su una serie di questioni importanti riguardanti l’impiego dei militari in attività agricole, la sicurezza sul lavoro, l’uso responsabile delle risorse idriche e la trasparenza nell’utilizzo dei prodotti agricoli ottenuti. Questo caso solleva dibattiti cruciali sul bilanciamento tra le mansioni istituzionali dei Carabinieri e le attività non operative, così come sull’etica dell’utilizzo delle risorse all’interno di un contesto militare.
Articolo tratto dal Portale di Informazione InfoDifesa