La sparatoria nella metropolitana di New York riporta al centro del dibattito americano il problema dell’uso delle armi negli Stati Uniti. Nel 2020 circa il 79% degli omicidi nel Paese sono stati commessi con un arma da fuoco. Oltre a quelle regolarmente registrate, negli Usa circolano anche le cosiddette “ghost gun”, armi senza numero di serie spesso usate per compiere attività criminali. Il presidente Joe Biden ha annunciato una stretta sul loro acquisto, ma la lobby che gestisce produzione e commercio di armi è potente e ha già fatto sapere che farà di tutto per intralciare la manovra.

“Le “armi fantasma” vengono scelte da troppi criminali. Faremo qualsiasi cosa per impedirgli di usarle”. Con queste parole il presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, ha promesso nuove restrizioni alla vendita e all’acquisto delle cosiddette “ghost gun“. L’annuncio è stato fatto l’11 aprile, a meno di dieci giorni di distanza dalla strage di Sacramento e il giorno precedente la sparatoria della metropolitana di New York. Ma cosa sono le “ghost gun” e cosa può davvero fare il presidente Biden, considerando la presenza nel Paese di una potente lobby delle armi, la National Rifle Association (Nra), che ha più volte fatto pesare la propria influenza all’interno del panorama politico statunitense?

Che cosa sono le “ghost gun”

Anche conosciute come privately made firearms (armi costruite privatamente, ndt) o PMFs, le ghost gun (armi fantasma, ndt) sono pistole e fucili prodotti senza numero di serie e venduti divisi in parti che, chi le acquista, può assemblare autonomamente in un momento successivo. Alcuni modelli possono essere montati addirittura in meno di 30 minuti. L’assenza di un numero identificativo le rende irrintracciabili per le autorità americane, così sono spesso utilizzate per attività criminali: omicidi, rapine e stragi (ormai tristemente note negli Stati Uniti). Ciononostante, la legislazione statunitense consente di vendere queste armi non soltanto nei negozi fisici, ma anche in quelli online, e senza un controllo preventivo. Questo significa che possono essere acquistate davvero da chiunque.

L’uso delle ghost gun è cresciuto esponenzialmente negli Stati Uniti, soprattutto nelle grandi città. La Cnn ha raccolto alcuni dati allarmanti. A San Francisco, per esempio, circa il 20% delle 1.100 armi da fuoco sequestrate nel 2021 dalla polizia erano “ghost gun“. Dall’inizio del 2022, invece, il dipartimento di polizia di New York ha recuperato 163 ghost gun: nello stesso periodo del 2021 erano soltanto 29, anche se delle 4.497 armi da fuoco sequestrate l’anno scorso, 375 erano “armi fantasma”. Nel 2021, tra le circa 12mila pistole e fucili sequestrati dalla polizia di Chicago, 455 erano senza numero di serie. L’anno precedente, delle 11.343, 130 erano “ghost gun“.

Tra il 2016 e il 2021, al Bureau of Alcohol, Tobacco, Firearms and Explosives (Atf), l’agenzia del governo federale che si occupa del controllo delle armi, sono arrivate 45.000 segnalazioni da parte delle forze dell’ordine relative al ritrovamento di “ghost gun“, 20.000 soltanto nel 2021. Senza queste segnalazioni, l’Atf riesce a tracciare soltanto l’1% delle “armi fantasma” diffuse sul territorio nazionale. A tutto questo si aggiunge anche una storia agghiacciante: soltanto la scorsa settimana, un’arma fantasma è stata ritrovata fuori dalla casa di un uomo arrestato per l’omicidio di una ragazza di 16 anni nel South Bronx. Anche lo studente di sedici anni che a Santa Clarita, in California, nel 2019 aprì il fuoco contro i suoi compagni del liceo imbracciava una “ghost gun“.

Cosa vuole (e può) fare il presidente degli Stati Uniti

“Essendo necessaria alla sicurezza di uno Stato libero una ben organizzata milizia, il diritto dei cittadini di detenere e portare armi non potrà essere infranto”. Come recita il II emendamento della Costituzione statunitense, il governo Usa non può in alcun modo proibire o limitare seriamente i cittadini nell’acquisto di armi. Per fare ciò, servirebbe una riforma costituzionale, cosa che nel Paese è estremamente difficile. Quello che invece può fare il presidente è tentare di rendere i controlli più stringenti. Ed è esattamente proprio quello che ha promesso di fare Joe Biden con la nuova misura per ridurre la diffusione delle ghost gun.

Con questa nuova riforma federale, sulla quale l’amministrazione Biden lavora da circa un anno, verrà stabilito che le parti delle “armi fantasma” vendute all’interno dei kit, come il telaio di una pistola o la canna di un fucile, sono armi in tutto e per tutto e per questo saranno regolamentate in base alla vigente legge federale. Perciò, i produttori di questi kit dovranno possedere regolare licenza e aggiungere il numero di serie ai kit. Anche i venditori dovranno essere registrati e operare i necessari controlli preventivi sugli acquirenti, così come avviene con altre tipologie di armi.

Insieme a queste misure, Biden ha anche fatto il nome dell’uomo che vorrebbe come nuovo vertice dell’Atf: Steve Dettleback, ex procuratore dell’Ohio. La nomina però dovrà essere confermata dal Senato degli Usa che tuttavia ha al suo interno diversi deputati finanziati dalla National Rifle Association, la principale lobby delle armi negli Stati Uniti (il finanziamento a partiti o personaggi politici è legale nel Paese). La Nra è ufficialmente apartitica ed elargisce i suoi fondi indiscriminatamente a Democratici e Repubblicani, anche se i secondi, di norma, sono quelli che si battono con più energia in favore di un minor controllo sul commercio delle armi. L’organizzazione si è già detta contraria alla nomina e, indirettamente, alle nuove misure decise dall’amministrazione Biden e ha promesso che darà battaglia per fare in modo che queste non ottengano i voti necessari per essere approvate.

Alcuni dati sulle armi negli Stati Uniti

Secondo dati del 2020 dello Us Centers for Diseas Control and Prevention (Cdc), gli omicidi commessi con un arma da fuoco negli Stati Uniti sono stati 19.384, il 79% del totale di tutti gli assassini perpetrati nell’anno. Con una pistola o un fucile vengono uccise circa 50 persone al giorno. Il progetto di ricerca indipendente Small Arms Survey nel 2018 ha calcolato che negli Stati Uniti, su una popolazione di quasi 330 milioni di abitanti, le armi in circolazione sono 120,5 ogni 100 abitanti. La situazione è molto complessa ma la popolazione chiede già da diversi anni un deciso cambio di rotta. Da una recente ricerca della società di analisi e consulenza Gallup, è emerso che il 30% degli statunitensi approva la normativa attuale mentre circa il 60% chiede leggi più severe.

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