“Il Contratto di lavoro per il personale del comparto difesa e sicurezza é stato ormai siglato da circa tre mesi ma le lungaggini burocratiche, probabilmente aggravate dalla concomitante fase elettiva del nuovo Capo dello Stato, non consentono ancora al personale interessato di poter ricevere gli aumenti in busta paga, nonché gli arretrati del triennio 2019/2021”. E’ quanto riporta la Segreteria Nazionale SINAFI.
“Risulta stucchevole e paradossale, pertanto, che dopo tanti anni di attesa per un rinnovo contrattuale (tre per la precisione) con tutto ciò che ne consegue in termini di perdita del potere di acquisto delle retribuzioni, bisogna aspettare tutti questi mesi prima di veder crescere, seppur sensibilmente, il proprio stipendio.
Ma la questione appare ancor più seria se consideriamo che per rendere formale e esecutivo il contratto, dopo la sottoscrizione da parte dei rappresentanti del personale e del Governo (come noto avvenuta il 23 dicembre scorso), lo stesso dovrà essere recepito da un DPR sottoscritto dal Capo dello Stato e sottoposto al controllo di legittimità a cura della Corte dei Conti e solo dopo diventerà operativo.
Per queste ragioni – conclude il segretario Generale del SINAFI – e visto lo stato delle cose, appare verosimile che gli aumenti mensili e gli arretrati spettanti, cosi’ come l’operatività e la rivalutazione dei nuovi istituti economici, non arriveranno prima di Maggio/Giugno.”
Articolo tratto dal Portale di Informazione InfoDifesa