Il leader è stato attaccato dopo che Dagospia ha scritto della sua presenza in una struttura a cinque stelle nella nota località turistica. Secondo i suoi detrattori, le sue vacanze non si sposano con le battaglie intraprese per salvaguardare il reddito di cittadinanza, ed è un politico incoerente.
Il 2023 non è iniziato nel migliore dei modi per Giuseppe Conte. Il presidente del Movimento cinque stelle è stato attaccato sui social e tacciato di incoerenza dopo che Dagospia ha fatto sapere che è stato beccato in un hotel di lusso a Cortina D’Ampezzo con la compagna. Conte non è l’unico politico ad essere stato avvistato nella rinomata località, ma ha puntato molto sulla difesa del reddito di cittadinanza durante la campagna elettorale e si sta ora opponendo alle modifiche decise dal governo Meloni. Battaglie che, secondo i suoi detrattori, cozzano col suo stile di vita.
La polemica
Le foto di Conte e l’articolo pubblicato da Dagospia hanno creato sui social un dibattito paragonabile a quello che si era scatenato dopo la diffusione di una foto che ritraeva l’ex leader del Pd, Pierluigi Bersani, fuori da un negozio di Louis Vuitton. Come era successo allora, diverse persone hanno deciso di commentare le scelte del leader e su Twitter l’hashtag ‘Cortina‘ è tuttora in tendenza. Benedetta Frucci, consulente di comunicazione che era scesa in campo con Italia viva, ha ripostato le foto di Dagospia e scritto che Conte è “l’ipocrisia fatta persona“, mentre altri hanno ironizzato sulle stelle dell’hotel e quelle del Movimento che rappresenta. Altri ancora hanno ricordato che Conte aveva assistito anche alla prima della Scala a Milano mentre scendeva in piazza a sostegno dei poveri.
Non solo attacchi
Nel momento in cui scriviamo, Conte non ha ancora risposto pubblicamente alle critiche che gli sono arrivate né confermato di aver alloggiato nell’hotel di lusso. Non tutti gli utenti che hanno commentato le foto pubblicate da Dagospia, però, ci vedono qualcosa di male. Secondo alcuni, il problema non sono queste vacanze ma “le visite alla Caritas per propaganda”. Altri hanno semplicemente sminuito la notizia, affermando che non è uno scoop il fatto che una persona con le sue risorse decida di passare così il suo tempo. Altri ancora hanno invece sottolineato che non bisogna per forza essere poveri o francescani per aiutare i poveri.