Al termine di una riunione fiume del Consiglio nazionale del Movimento 5 stelle, il leader Conte annuncia in diretta streaming la decisione di non partecipare domani al voto sul decreto Aiuti al Senato, sui cui il governo ha posto la fiducia. La comunicazione è avvenuta durante la congiunta dei gruppi parlamentari pentastellati alla Camera.

“Non possiamo che agire con coerenza, e quindi domani non parteciperemo al voto“. Con queste parole il presidente del Movimento 5 stelle, durante l’assemblea congiunta dei gruppi parlamentari pentastellati alla Camera, ha annunciato che il suo partito non voterà la fiducia al governo sul decreto Aiuti al Senato, come già successo a Montecitorio. “Oggi chi si strappa le vesti, attribuendo giudizi di irresponsabilità deve guardare al suo cortile e interrogarsi se è stato lui o loro responsabili di questa situazione”, ha commentato ancora Conte, che al governo chiede “un cambio di passo nell’interesse dei cittadini“.

Questo pomeriggio, il Consiglio nazionale pentastellato era stato interrotto da una telefonata tra il leader del M5S Giuseppe Conte e il premier Mario Draghi. Ai cronisti, Conte non ha risposto alle domande sul contenuto del colloquio, ma stano a quanto riportato dall’Adnkronos, due avrebbero discusso le richieste avanzate al presidente del Consiglio dal leader dei 5Stelle, nella lettera consegnata la settimana scorsa e incentrata su nove punti.

Punti che, come sostenuto dall’ex numero uno della Bce in conferenza stampa, coinciderebbero in larga parte con l’agenda di governo: un esempio su tutti, che Draghi avrebbe richiamato nel corso della telefonata, il provvedimento di supporto a lavoratori e imprese annunciato ieri dal governo nell’incontro con le parti sociali.

Dal confronto tra i due, nato da un’iniziativa di Conte, il tentativo di cercare uno spiraglio per evitare che il mancato voto di fiducia al dl aiuti, caldeggiato dai senatori pentastellati, possa innescare una crisi di governo.

Le reazioni

“Io prendo per buone la parole del presidente del Consiglio che ha detto che non governa senza i 5 stelle, se i 5 stelle fanno una scelta, parola agli italiani. Se una forza di maggioranza non vota un decreto di maggioranza, fine, si va a votare”. Così si era espresso già nel pomeriggio il leader leghista Matteo Salvini rispetto all’eventualità, poi confermata, che il Movimento avesse deciso di non votare la fiducia al governo sul dl Aiuti.

“Nel momento nel quale il governo mette al centro della sua azione la lotta alla precarietà credo sarebbe paradossale mettere in crisi il governo”, ha dichiarato il segretario del Partito democratico Enrico Letta, che ha poi avvertito i 5 Stelle: “Dico con grande forza a chi pone una serie di questioni e una svolta che noi, questa svolta, l’abbiamo vista e intravisto la possibilità concreta di una svolta sociale perché i prossimi 9 mesi siano i mesi in cui il governo risponde alla crisi. Di fronte al semestre caldo, all’autunno caldo che si aspetta, le forze politiche, responsabili e forti, sanno che scelte politiche fare. Non possiamo metterci alla finestra e metterci a fare campagna elettorale da oggi”.

“Conte si è infilato in un cul de sac, qualsiasi decisione prenderà sarà perdente. Adesso deve semplicemente scegliere se essere al fianco degli italiani votando il decreto Aiuti o se puntare sulla sua sopravvivenza politica. Noi da forza responsabile vorremmo portare a termine questa esperienza di governo e i numeri ci sarebbero anche senza quel che resta del Movimento 5 Stelle, ma di certo non siamo disposti a galleggiare e sicuramente non abbiamo paura di tornare al voto”. Questo il commento di Licia Ronzulli, vicepresidente del gruppo Forza Italia al Senato

Fonte Adnkoronos

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