Sono oltre mille i militari dell’Aeronautica impegnati per la guerra in Ucraina. È stato il capo di Stato maggiore dell’Aeronautica, Luca Goretti, ieri in audizione al Senato davanti alle commissioni Difesa di palazzo Madama e Montecitorio, a svelare per la prima volta i dati dell’impegno dell’esercito italiano nel conflitto in atto nel Paese dell’Est Europa. “Abbiamo rafforzato gli assetti per le attività di difesa dei cieli della Nato. Sono stati messi a disposizione assetti per il trasporto aereo, il rifornimento in volo, il comando e controllo, l’Isr3 (intelligence, surveillance e reconnaissance) e il personnel recovery” ha spiegato, come riporta Il Sole 24 Ore.
Quanti sono i militari già impegnati nella guerra in Ucraina
Questi i numeri: ”70 militari impegnati stabilmente in Romania per la difesa dello spazio aereo Nato. Si affiancano altri 170 per le missioni di supporto e la gestione complessa dell’attività di volo presso il Coa, comando delle operazioni aerospaziali” dice Goretti. A questi va aggiunto il personale in fase di approntamento impegnato nei contingenti Nato VJTF (Very high readiness joint task force) e IFFG (Initial follow-on forces group) per ulteriori 700 unità”. In questo modo ci sono “più di mille militari dell’Aeronautica” impegnati per la guerra in Ucraina.
Le spese militari dell’Italia
Secondo i dati del SIPRI di Stoccolma (Istituto di studi sulla Pace tra i più prestigiosi al mondo), le spese militari sono stimate complessivamente in 1.981 miliardi di dollari. L’Italia, stando a questi dati, nel 2020 ha portato una spesa di oltre 28 miliardi (top 5 europea e all’undicesima posizione globale dove svettano gli USA con oltre 766 miliardi di dollari), con un incremento notevole rispetto all’anno precedente: l’1.57% del Pil, pari a 478 dollari a testa. Un ulteriore aumento è previsto per il 2024 con lo stanziamento che passerà al 2% del Pil, in linea con gli accordi presi con la Nato.
Articolo tratto dal Portale di Informazione InfoDifesa