Il DDL Gasparri, una proposta legislativa volta a riformare il sistema pensionistico per il personale delle Forze Armate, delle Forze di Polizia e del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco, ha sollevato un ampio dibattito nella comunità militare. Analizziamo lo stato attuale del ddl, i limiti e le implicazioni per il personale interessato.
Contenuto del DDL Gasparri
Il ddl, presentato dal senatore Gasparri, mira a modificare il sistema di calcolo delle pensioni per il personale del comparto difesa, sicurezza e soccorso pubblico. Attualmente, il calcolo contributivo penalizza questi lavoratori a causa dei coefficienti di trasformazione, che aumentano con l’età di pensionamento. Il ddlpropone di utilizzare coefficienti più favorevoli, in linea con quelli previsti per la generalità dei dipendenti pubblici, per determinare l’importo della pensione annua. Per ulteriore approfondimento clicca qui.
I Limiti del DDL Gasparri Secondo i Sindacati Militari
Il sindacato militare SIAM (Sindacato Aeronautica Militare), ha espresso apprezzamento per il disegno di legge Gasparri, ma ha anche sollevato dubbi significativi. Secondo il SIAM, il Ddl Gasparri non risolve i problemi legati alla previdenza complementare. Il sindacato sottolinea che il provvedimento beneficerebbe solo coloro che rimangono in servizio fino al limite ordinamentale, escludendo quindi una vasta parte del personale che, per vari motivi, inclusi quelli di salute, è costretto a congedarsi prima del limite ordinamentale.
Questa situazione creerebbe una disparità evidente e potrebbe portare a ingiustizie per coloro che, nonostante abbiano servito con dedizione, si trovano in situazioni di necessità o di salute che li costringono a lasciare il servizio in anticipo. Il SIAM ritiene, quindi, che il Ddl Gasparri sia un passo avanti, ma non la soluzione definitiva al mancato avvio della previdenza complementare, lasciando aperto il contenzioso sul tema. Questa analisi evidenzia la necessità di esplorare ulteriori forme di compensazione e sistemi di previdenza dedicata per tutto il personale militare.
Il Duplicato Presentato dal Senatore Silvestroni
Il Senatore Marco Silvestroni (FdI) ha presentato un disegno di legge, registrato con il numero S.768, che appare come un duplicato del ddl Gasparri. Presentato il 19 giugno 2023, questo disegno di legge si concentra anch’esso sulla normativa di perequazione previdenziale per il personale del comparto difesa, sicurezza e soccorso pubblico. Al momento, il disegno di legge è stato assegnato alla 10ª Commissione permanente (Affari sociali, sanità, lavoro pubblico e privato, previdenza sociale) in sede redigente il 31 luglio 2023, ma non è ancora iniziato l’esame. Questa iniziativa parallela solleva interrogativi sulla convergenza degli sforzi legislativi e sulla possibilità di unificare le proposte per accelerare il processo di riforma.
Stato Attuale del DDL Gasparri: Iter Fermo
Nonostante sia stato presentato con grande enfasi circa un anno fa, il ddl Gasparri sembra essere attualmente in una sorta di stallo. Nonostante le aspettative iniziali e l’importanza del tema trattato, non si sono registrate novità significative riguardo al suo iter legislativo. Questa situazione di immobilità solleva preoccupazioni e interrogativi sulla reale volontà politica di portare avanti una riforma così rilevante per il personale delle Forze Armate e delle Forze di Polizia.
La mancanza di progressi potrebbe essere attribuita a diversi fattori, tra cui la complessità delle questioni previdenziali, le implicazioni finanziarie e le priorità politiche. Tuttavia, per il personale interessato, questo ritardo rappresenta una fonte di incertezza e di preoccupazione, in quanto le attuali condizioni pensionistiche continuano a rimanere invariate.
Auspichiamo, quindi, che il ddl Gasparri (o quello Silvestroni) non rimanga solo un annuncio politico, ma possa effettivamente procedere nel suo iter legislativo, nella speranza che le istituzioni competenti prendano a cuore questa questione e lavorino per garantire che il provvedimento venga adottato in tempi brevi, in modo da offrire al personale delle Forze Armate e delle Forze di Polizia le condizioni pensionistiche più eque e meritate.
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Articolo tratto dal Portale di Informazione InfoDifesa