Aumentano i prezzi e si riduce la capacità di spesa. Con conseguenze sui nostri acquisti. Non solo alimentari, per il tempo libero e i viaggi, ma anche per l’abbigliamento. È possibile fare shopping spendendo meno e in modo sostenibile? I nostri consigli.
Lo scorso 30 marzo, la Commissione europea ha adottato la strategia Ue in materia di prodotti tessili sostenibili. Una strategia che prevede l’immissione sul mercato europeo, entro il 2030, di indumenti durevoli, di fibre riciclate p riciclabili, con elevata qualità a prezzi accessibili. La direzione è quella verso una moda diversa: non più il mordi e fuggi dell’abbigliamento, con acquisti di capi di bassa qualità, a prezzi bassi, prodotti rapidamente per rispondere alla tendenza del momento. Se le politiche verso una moda diversa stanno muovendo passi per raggiungere gli obiettivi di sostenibilità entro la fine di questo decennio, anche noi, nel nostro piccolo, possiamo adottare fin da subito strategie intelligenti per acquisti più consapevoli. Per l’ambiente e per il portafoglio.
Comprare meno
Pianificare lo shopping è una buona regola per evitare spese inutili. Comprare solo quando abbiamo davvero bisogno di un capo ci permette di non riempire inutilmente l’armadio. Prima di uscire per un giro di acquisti, guardiamo cosa abbiamo già in casa e proviamo diverse soluzioni per cambiare look abbinando in modo diverso dal solito pantaloni, maglie, vestiti e scarpe. E se ci manca qualcosa ma possiamo aspettare, i saldi sono ottime occasioni di risparmio. Facendo sempre attenzione a non esagerare, comprando di più perché ‘tanto costa poco’.
Comprare di qualità
Acquistare un capo di bassa qualità ci permette di risparmiare sul momento. Ma un capo prodotto con materie prime scadenti rischia di rovinarsi in breve tempo, sformarsi, scolorire. Una buona regola è guardare le cuciture per rendersi conto della qualità del capo. È importante leggere le etichette per capire la composizione, scegliere materiale resistente e fibre naturali. Un prodotto di qualità durerà di più, permettendoci di acquistare meno e con meno frequenza.
Comprare (e vendere) usato
L’abbigliamento di seconda mano è sempre più di tendenza. Se vogliamo un vestito ‘nuovo’, compriamolo usato. Un giro tra i mercatini, i negozi dell’usato nelle nostre città o online permette di rifarci il guardaroba con una spesa minore rispetto all’acquisto di capi di nuova produzione. Con soluzioni interessanti e alle quali magari non avremmo pensato. Una possibilità anche di guadagno: quando non utilizziamo più un vestito (facciamo una prova, apriamo l’armadio: da quanto non mettiamo questo o quel capo?), vendiamolo. Qualcuno lo troverà bello, un’ottima opportunità, noi riacquisteremo parte del capitale utilizzato per l’acquisto, non sprecheremo e saremo sostenibili.
Comprare ‘basic’
Una regola per non stancarsi mai dei capi che compriamo? Acquistiamo ‘basic’. Maglie di cotone bianche, a tinta unita, che ‘vanno con tutto’, jeans e pantaloni facilmente abbinabili. Non correremo il rischio di mettere il capo solo poche volte, senza ammortizzare la spesa, e avremo sempre qualcosa da mettere, senza fare acquisti forzati in periodi in cui preferiremmo non spendere o fuori dalle promozioni.
I vecchi capi che tornano di moda
La moda torna, sempre. Molti capi che pensavamo superati tornano a essere dei ‘must’, venduti a prezzi alti e indossati dagli influencer e dalle star. È il caso di abbigliamento di marche per tutti i portafogli negli anni ’80 e ’90, che ora tornano di moda a prezzi decisamente più alti: tute, felpe, scarpe. Se passiamo in rassegna i vestiti nei nostri armadi (e in quelli di genitori e nonni) possiamo trovare pezzi interessanti, da ricominciare a indossare o da vendere.