Gli italiani cambiano abitudini per contenere le spese. È quanto emerge dal rapporto redatto da Coldiretti e Censis sull’impatto della crisi economica sugli acquisti delle famiglie. Si taglia sulla quantità del cibo acquistato e spesso si rinuncia alla qualità. Inoltre, si registra una maggiore attenzione all’intera gestione casalinga, con una riduzione dell’uso degli elettrodomestici.
In un momento di incertezza verso il futuro e stretti dalla grave crisi economica ed energetica, gli italiani cambiano abitudini per contenere i consumi e pagare meno in bolletta. È quanto emerge dal primo rapporto “Gli italiani e il cibo nelle crisi e oltre” dell’associazione Coldiretti e dell’istituto di ricerca socio-economica Censis, presentato oggi, 24 novembre, in occasione del XX Forum internazionale dell’agricoltura e dell’alimentazione a Villa Miani a Roma.
I tagli nella spesa
Più di un italiano su due, il 52%, ha tagliato il cibo a tavola in quantità o in qualità, con un effetto dirompente che grava soprattutto sulle famiglie a basso reddito a causa del caro prezzi. Se si considera la fascia di popolazione a basso reddito, la percentuale della riduzione delle quantità sale addirittura al 60%, mentre per i redditi alti si scende al 24%. Accanto a chi è stato costretto a mettere meno cibo nel carrello per far quadrare i bilanci familiari, c’è poi un 37% di italiani che ha preferito risparmiare sulla qualità (il 46% nel caso dei bassi redditi, il 22% per quelli alti).
Gli adulti e i giovani tagliano molto più degli anziani. Inoltre, sei italiani su dieci tra coloro che tagliano gli acquisti sono convinti che questa situazione durerà almeno per tutto il 2023.
I cibi a cui si rinuncia
Nella classifica dei prodotti più colpiti dai tagli orientati al risparmio, al primo posto ci sono gli alcolici ai quali sono stati costretti a dire addio, del tutto o anche solo parzialmente, il 44% degli italiani. Al secondo posto i dolci, che vengono tagliati in quantità dal 44%, mentre al terzo ci sono i salumi ai quali ha rinunciato il 38,7% dei cittadini, subito davanti al pesce (38%) e alla carne (37%). Il 31% delle persone acquista meno anche prodotti per bambini. Gli italiani stanno adottando alcune strategie per far fronte al carovita, dall’utilizzo degli avanzi alla doggy bag al ristorante, dal ritorno della gavetta in ufficio agli orti sul balcone, dalla lista della spesa fino all’assalto ai discount.
Taglio anche all’uso di forno e fornelli
In cucina la metà degli italiani ha deciso di ridurre o rinunciare all’uso del forno elettrico ed il 35% ha tagliato l’utilizzo dei fornelli a gas. La rinuncia alla cottura dei cibi colpisce soprattutto le famiglie a basso reddito che nel 54% dei casi hanno ridotto o eliminato l’utilizzo del forno elettrico, rispetto al 32% dei redditi alti, mentre il 51% ha ridotto o rinunciato all’utilizzo della cucina con fornelli a gas, contro il 25% dei redditi alti.
Gli elettrodomestici sacrificati
I tagli tra le mura domestiche non finiscono qui. Il 55% degli italiani, sempre secondo l’indagine Coldiretti-Censis, dichiara di ridurre anche il ricorso a termosifoni o stufe elettriche. Si fa comunque più attenzione all’intera gestione casalinga della vita quotidiana, dall’uso del ferro da stiro, ridotto dal 45% dei cittadini, ma anche all’asciugacapelli, cui ha rinunciato il 33%. Si taglia anche sulla pulizia della casa, con il 38% che utilizza di meno l’aspirapolvere e il 40% che cerca di fare a meno persino della lavatrice.
Fonte Adnkronos