Trovato un accordo tra l’esecutivo e i distributori di carburanti per bloccare lo sciopero di 60 ore previsto dalle ore 19 del 24 gennaio. La prossima settimana si riunirà un nuovo tavolo tecnico dopo che gli esercenti avranno preso visione del decreto Trasparenza approvato dal governo.

L’esecutivo assicura l’avvio di un confronto con il settore dei distributori di benzina, che inizierà con un tavolo tecnico martedì 17. Lo si apprende da fonti di Palazzo Chigi. La comunicazione arriva dopo l’incontro con i rappresentanti del settore, che avevano annunciato uno sciopero di 60 ore a partire dal prossimo 24 gennaio fino alle ore 7 del 27.

“Le associazioni dei gestori, unitariamente, hanno assunto la decisione di proclamare lo stato di agitazione della categoria, su tutta la rete; di avviare una campagna di controinformazione sugli impianti e proclamare, per le giornate del 25 e 26 gennaio 2023, una prima azione di sciopero, con presidio sotto Montecitorio“, si leggeva nella nota diffusa giovedì 12 gennaio e firmata da Faib-Confesercenti (Federazione autonoma italiana benzinai), Fegica (Federazione italiana gestori carburanti e affini) e Figisc-Confcommercio (Federazione italiana gestori impianti stradali carburanti).

Congelato lo sciopero, attesa bozza del dl Trasparenza

Il presidente di quest’ultima, Bruno Bearzi, ha spiegato ai cronisti che il governo ha assicurato che agli inizi della prossima settimana ci sarà un nuovo tavolo per prendere visione del decreto Trasparenza, approvato lo scorso 10 gennaio dal Consiglio dei ministri, che prevedeva tra l’altro l’obbligo di esposizione nelle stazioni di rifornimento dei prezzi medi nazionali dei carburanti. “La bozza del decreto che girava nei giorni scorsi non è definitiva. Lo sciopero è congelato fino al prossimo incontro”, ha detto Bearzi.

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Critiche dall’opposizione: “Il governo dialogo con gli ‘speculatori”

“Il gusto per la teatralità è una dei pochi tratti in cui si riconoscono senza distinzioni sovranisti e populisti, di destra e di sinistra. Ricordiamo tutti, la settimana scorsa, l’incontro in pompa magna della presidente del Consiglio con il comandante della Guardia di Finanza per annunciare, con squilli di fanfara, la determinazione del governo a scovare gli odiati speculatori sul prezzo della benzina. È bastato qualche giorno, prendere atto dei guasti provocati non confermando il taglio delle accise, ed ecco che gli stessi potenziali speculatori vengono convocati a un tavolo tecnico per discutere con il governo sul da farsi“. È dura la critica di Osvaldo Napoli, componente della segreteria nazionale di Azione. “Meloni farà bene a darsi una regolata. Troppe marce indietro non sono meno sfiancanti delle marce in avanti. Comunque siamo pronti ad assistere alla prossima marcia: quella in avanti del Mes e indietro del governo”, ha aggiunto.

“Per quanto provi disperatamente a trovare giustificazioni, sulle accise questo governo ha superato se stesso. Solo adesso la presidente Meloni sta capendo cosa significa governare, la propaganda elettorale non basta più”, ha commentato Chiara Gribaudo del Partito democratico nel corso del filo diretto con gli ascoltatori a Radio Immagina, la web radio dem. “Anzi, nel caso del caro benzina le si ritorce contro. Meloni sta scontentando tutti, compresa una parte di maggioranza. E ora pensa di risolvere arrampicandosi sugli specchi. Insomma, per non affrontare i problemi reali del Paese tentano di spostare l’attenzione sui temi identitari di una certa destra”, sottolinea Gribaudo. “Sarebbe stato più semplice e giusto ammettere l’errore e chiedere scusa”, ha poi concluso l’esponente Dem.

Gasparri (FI): “Se necessario intervenire su accise”

“Governare è certamente più faticoso che stare all’opposizione. Oggi c’è una situazione economica complicata e difendo le scelte fatte. Per esempio, se il tetto del prezzo della benzina cresce, aumenta di conseguenza anche l’Iva e quindi c’è la possibilità e il bisogno di intervenire sulle accise. Se il prezzo supera una certa media e il problema non si risolve, è necessario intervenire, così come è giusto combattere la speculazione”. Lo ha detto il vicepresidente FI del Senato, Maurizio Gasparri, a l’Aria che Tira su La7. “Intanto, l’azione del governo sulla Legge di bilancio ha dato un aiuto consistente a chi ha un reddito più basso. Anche l’Europa si deve impegnare in questo senso. Il governo attuale ha intanto ottenuto il tetto al prezzo del gas che ha subito favorito la discesa dei prezzi”, ha aggiunto.

Fonte Agi

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