Aumenti del dieci per cento. Per un litro di benzina self-service, si spendono in media 17 centesimi in più rispetto a otto giorni fa. Il rincaro è invece di sedici centesimi per il diesel per auto. Un rincaro frutto delle misure del governo Meloni che fanno però risparmiare allo Stato.

I prezzi di benzina e diesel self-service hanno subito un’impennata nei primi otto giorni di gennaio. Lo mostrano gli ultimi dati del ministero dell’Ambiente e della Sicurezza energetica. Da domenica primo gennaio a lunedì 9, i prezzi medi della benzina sono aumentati di 17 centesimi al litro con un incremento percentuale dell’10,21% rispetto agli ultimi giorni di dicembre.

Dai dati del ministero non emerge nessuna speculazione

I rincari del gasolio per auto sono stati di 16 centesimi al litro: un incremento di più di nove punti percentuali. Il prezzo per un litro di “verde” è di 1,81 euro al litro (valori toccati l’ultima volta ad agosto) mentre quello del diesel è a quota 1,87, a livelli che non venivano raggiunti da ottobre. L’aumento settimanale dei prezzi è di poco inferiore al valore delle accise che sono state reintrodotte: stando ai dati del ministero, non sembra esserci stata alcuna speculazione su larga scala. Il caro carburanti sarà all’attenzione del Consiglio dei ministri di oggi pomeriggio, fa sapere il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Matteo Salvini.

Le modifiche al calcolo del ministero

La media dei prezzi è stata calcolata su otto giorni per compensare quanto accaduto la scorsa settimana: come confermato dallo staff del ministro Gilberto Pichetto Fratin ad upday, la misurazione era stata fatta eccezionalmente su sei giorni escludendo domenica primo gennaio per iniziare a conteggiare solo da questa settimana l’incremento dei prezzi dovuto all’eliminazione dello sconto sulle accise.

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L’eccezione nella pubblicazione dei dati

Martedì 3 gennaio sono stati pubblicati i dati relativi alla settimana precedente. Di solito, fanno riferimento al periodo tra lunedì e domenica. Settimana scorsa, si è invece fatto riferimento all’intervallo tra lunedì 26 dicembre e sabato 31 dicembre. Dal primo gennaio lo sconto sulle accise è stato abolito per volontà del governo innescando così un aumento alla pompa che avrebbe fatto alzare la media dei prezzi della settimana 26 dicembre-1 gennaio. Ma il conteggio è stato appunto fermato al 31 dicembre. Contattato da upday, lo staff del ministro dell’Ambiente e della Sicurezza energetica Gilberto Pichetto Fratin ha detto che avrebbe verificato quanto accaduto.

La richiesta di upday e la risposta del ministero

Nel frattempo, si sono verificati tre aggiornamenti sul sito del ministero. Come si può verificare dagli screenshot sottostanti, alle 12.37 c’era scritto “media settimanale dei prezzi dal giorno 19/12/2022 a 25/12/2022”. Evidentemente un errore. Qualche minuto dopo infatti, è stato aggiornato con le date dal 26 al 31 dicembre. Infine, dopo la richiesta di chiarimento di upday, è stata inserita la versione finale. Che include una nota esplicativa: “La prossima rilevazione del 9 gennaio 2023 sarà una media dei prezzi rilevati dal giorno 1 al giorno 8 gennaio 2023 (con le nuove accise)”.

La riduzione del taglio delle accise voluta dal governo

L’ultima rilevazione di dicembre del ministero dell’Ambiente e della Sicurezza energetica aveva mostrato che il prezzo medio della benzina self-service era ai minimi da un anno e mezzo. Quello del diesel per automobili era invece su valori inferiori alla rilevazione del 7 febbraio 2022. Sulla base di questi dati, il governo Meloni ha deciso di non rinnovare il taglio delle accise introdotto dall’esecutivo Draghi a marzo. Sconto che era già stato ridotto per il mese di dicembre.

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