Affermatesi in passato per i prezzi concorrenziali, oggi le ‘pompe bianche’ rappresentano un’alternativa vantaggiosa per chi vuole risparmiare sul pieno al distributore. Vediamo nel dettaglio cosa sono, dove si trovano e come funzionano.

I prezzi di benzina e gasolio continuano a salire. A incidere sugli aumenti è stata la decisione del governo guidato da Giorgia Meloni di eliminare lo sconto sulle accise introdotto dal governo Draghi lo scorso marzo: una misura che consentiva di risparmiare ai consumatori 18,3 centesimi al litro, ma che complessivamente pesava sulle casse dello Stato per circa un miliardo di euro al mese.

Ci sono anche altri fattori che potrebbero far continuare la corsa dei prezzi. Dopo l’embargo sul petrolio russo, infatti, a partire dal 5 febbraio scatterà anche il divieto di importazione dei prodotti raffinati provenienti dalla Russia, che rappresentano circa il 30 per cento della domanda di tutta l’Unione europea. Questa misura potrebbe portare a un aumento della domanda e, di conseguenza, a un ulteriore rialzo dei prezzi, che negli ultimi giorni hanno raggiunto quota 1,965 euro per la benzina e 2,023 euro per il diesel.

Qualche soluzione per risparmiare, tuttavia, esiste. Una è rappresentata dalle cosiddette “pompe bianche”, distributori indipendenti che spesso offrono benzina e gasolio a prezzi più bassi. Vediamo nel dettaglio cosa sono e perché, in alcuni casi, sono una soluzione conveniente rispetto ai grandi marchi petroliferi.

Cosa sono le “pompe bianche”

Le pompe bianche, o stazioni di rifornimento no logo, non sono altro che distributori di carburante indipendenti. “Si tratta di realtà che esistono nel nostro Paese da molti anni, anche se diverse persone magari non le conoscono ancora”, spiega ad upday Mariarosaria Murmura, consigliera di Sosta Sicura, cooperativa che gestisce due autoparchi e tre stazioni di rifornimento a marchio Kerotris.

“Storicamente”, continua Murmura, “compagnie di questo tipo si sono imposte proprio per i loro prezzi particolarmente vantaggiosi. Oggi, con una concorrenza sempre più spietata, la forbice del risparmio si è ridotta. Tuttavia, nonostante l’attuale andamento isterico dei prezzi, presso le pompe bianche è comunque possibile risparmiare rispetto alle tariffe che si trovano nei distributori delle grandi compagnie, risparmio che si percepisce più sensibilmente sul pieno di carburante”.

Perché le pompe bianche possono essere più convenienti

I prezzi tendenzialmente più bassi delle pompe bianche derivano da una serie di fattori: prima di tutto dal fatto di essere svincolati dalle logiche monopolistiche di acquisto ma anche, talvolta, dai costi bassissimi o inesistenti legati a iniziative di marketing e comunicazione pubblicitaria. Oltre all’eliminazione delle spese accessorie legate alla comunicazione i distributori indipendenti, con le politiche di acquisto, riescono ad alleggerire la filiera distributiva. Una strategia che permette loro di offrire ai consumatori prezzi più bassi rispetto a quello dei grandi marchi.

“L’accorciamento della filiera distributiva non si applica a tutte le realtà indipendenti”, specifica Murmura, “ma in alcuni casi le pompe bianche, grazie a una rete di rapporti consolidati, riescono a diversificare i fornitori di carburanti, monitorando costantemente le quotazioni di acquisto e a ottimizzare i percorsi e le frequenze delle autobotti, con una ricaduta positiva anche per l’ambiente. Capita inoltre”, aggiunge Murmura, “che alcuni distributori indipendenti non applichino una tariffa maggiore per il prodotto servito: non è una regola generale ma una possibilità abbastanza frequente”,

C’è poi un altro aspetto da non trascurare: “Se un tempo le persone si rifornivano alle pompe bianche solo per risparmiare, oggi risulta centrale il legame di queste realtà con il territorio, incentrato sulla capacità e volontà di privilegiare la relazione con le persone: l’attenzione al cliente, soprattutto in questo periodo ipertecnologico, è fondamentale e paga sempre. Ma, nello specifico, questi sono i giorni peggiori per giudicare un qualsiasi marchio: di fatto, con l’azzeramento dello sconto delle accise, c’è qualche realtà che sta utilizzando le giacenze acquistate prima del 1° gennaio scegliendo di praticare dei prezzi apparentemente inspiegabili. È necessario, dunque, attendere qualche tempo affinché il mercato si assesti”, conclude Murmura.

L’app per trovare le pompe bianche

Nel nostro Paese sono operative circa 7.700 pompe bianche. Mentre alcune sono facilmente individuabili perché fanno parte di centri commerciali, altre sono più difficili da trovare. Tuttavia, sul sito https://www.pompebianche.it/, che è anche un’app per smartphone e una mappa interattiva, gli utenti hanno accesso all’elenco completo delle stazioni di rifornimento indipendenti presenti in Italia.

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