Il leader di Azione, Carlo Calenda, ha detto che non ha intenzione di andare avanti con l’alleanza di centrosinistra. “Non mi sento a mio agio”, ha dichiarato l’ex ministro. La replica di Letta: “Calenda può allearsi solo con se stesso”.
“Non mi sento a mio agio, non c’è dentro coraggio, bellezza, serietà e amore a fare politica così, ho quindi comunicato ai vertici del Pd che non intendo andare avanti con questa alleanza”. Così Carlo Calenda, leader di Azione a Mezz’ora in più, su Rai Tre. “L’ho detto poco fa a Franceschini – rivela – . È una delle decisioni più sofferte che ho preso da quando sono in politica”, aveva spiegato poco prima.
“C’è delusione per Letta, non animosità. Letta ha fatto quello che hanno fatto tutti i leader dem prima di lui”, ha aggiunto il leader di Azione. “Questa coalizione di sinistra è fatta per perdere, c’era l’opportunità di farne una per vincere, per questo eravamo disposti a cedere su tutto, anche i collegi, la scelta è stata fatta dal Pd”, insiste Calenda. C’è la possibilità di un ripensamento? “Non credo, Letta ormai questa scelta l’ha fatta netta, se poi domani cambia idea, per l’amor di Dio, ma non mi pare proprio che accadrà”.
“Letta sapeva cosa sarebbe successo”
“Letta lo sapeva ieri cosa sarebbe accaduto, lo avevo avvertito”, ha aggiunto l’ex ministro dello Sviluppo economico. “L’Italia – ha aggiunto il leader di Azione – ha bisogno di un grande partito socialdemocratico e liberale. Allora ho fatto un negoziato con Enrico Letta, ho detto, ‘cerchiamo di costruire una alternativa di governo, in fondo siamo simili, abbiamo la credibilità, facciamo un’Italia che non promette ma realizza’”.
Calenda ha quindi aggiunto: “Mano a mano che si andava avanti si aggiungevano pezzi che stonavano e ora io mi trovo a fianco di persone che hanno votato 55 volte la sfiducia a Draghi, hanno inquinato la politica italiana per 4 anni. Quindi mi sono perso, e due giorni fa sono andato da Enrico Letta e gli ho detto, ‘guarda, rinuncio ai collegi, prendi tu il 90% e io il 10%, ma facciamo un’alleanza netta, e costruiamo una alternativa di governo'”.
Ho ascoltato @CarloCalenda. Mi pare da tutto quel che ha detto che l’unico alleato possibile per Calenda sia #Calenda. Noi andiamo avanti nell’interesse dell’Italia.
— Enrico Letta (@EnricoLetta) August 7, 2022
Letta: “Andiamo avanti per il bene del Paese”
“Ho ascoltato Carlo Calenda. Mi pare da tutto quel che ha detto che l’unico alleato possibile per Calenda sia Calenda. Noi andiamo avanti nell’interesse dell’Italia”. Lo scrive su Twitter il segretario del Pd Enrico Letta, commentando lo strappo. “No Enrico. In verità eri tu. Buon viaggio e grazie comunque per la disponibilità a discutere”, ha risposta di Calenda allo stesso tweet.
“In politica contano le relazioni tra persone e il reciproco rispetto pur nelle differenze. Per questo esprimo vicinanza e sostegno a Enrico Letta. Continuiamo a lavorare con responsabilità per la democrazia, la giustizia sociale e ambientale confermando la nostra alleanza. Prendo atto della scelta di Calenda che ha scelto gli interessi del suo partito anziché rafforzare il campo per battere la destra”. Così Angelo Bonelli, leader di Europa Verde.
Calenda: “Il Pd ha preso una strada diversa”
“Ho deciso di fare politica nel 2018 quando il Pd prese il minimo storico – ha spiegato Calenda – e l’ho fatto per contrastare il populismo becero, pensavo che il Pd fosse l’unico argine, poi il Pd ha preso una strada differente“. “Questa legislatura – ha aggiunto – ha visto tutto il contrario di tutto, e due sono stati i punti di rottura, l’incapacità di trovare un nome diverso a Mattarella e l’ingnominia internazionale della caduta di Draghi”.
Naufraga l’alleanza Pd-Azione
Lo strappo del leader di Azione arriva dopo che, al termine di due giorni di botta e risposta a distanza, il segretario del Partito democratico Enrico Letta aveva siglato un accordo Calenda e Benedetto Della Vedova, leader di +Europa.
“Sono contento dell’accordo elettorale. È necessario perché la parte uninominale dell’attuale legge elettorale obbliga a fare accordi elettorali. La solitudine è penalizzante, non è un caso che la destra senza perdere nemmeno un minuto, ha fatto un’intesa che ha messo insieme tutte le anime della destra”, aveva detto Letta, nella conferenza stampa congiunta con il portavoce di Europa Verde Angelo Bonelli, e il segretario di Si, Nicola Fratoianni. L’obiettivo dichiarato è “evitare un governo di estrema destra”.
Dialogo con Di Maio e rottura con Calenda
Il segretario del Pd aveva poi annunciato di aver raggiunto un’intesa con il leader di Impegno civico e attuale ministro degli Esteri, Luigi Di Maio, in vista del voto di settembre. Per il Pd si chiude così la partita delle alleanze, ribadito il no al Movimento 5 Stelle. “Si è concluso un lavoro difficile e complicato, con la costruzione di alcune liste che potessero competere con la destra. Ringrazio Azione e più Europa, con cui abbiamo siglato un patto di governo lungimirante”. L’annuncio di Calenda ha dato una risposta a chi si chiedeva se il leader di Azione avrebbe accettato i termini dell’alleanza e la collaborazione con forze politiche così eterogenee.