Umberto Bossi ha incontrato in consiglio regionale il governatore lombardo per chiedere che il Comitato Nord, corrente interna alla Lega da lui promossa, sia ufficialmente riconosciuto come lista all’interno della coalizione di centrodestra in vista delle regionali di febbraio. Presenti anche i quattro consiglieri espulsi dal partito che hanno formato un gruppo consigliare al Pirellone. Si fanno sempre più insistenti le voci di una possibile scissione all’interno della Lega, ma il segretario Salvini liquida la polemica.
Umberto Bossi si muove per il suo Comitato Nord. Non riuscendo a confrontarsi ‘direttamente’ con Matteo Salvini, ha raggiunto il governatore lombardo Attilio Fontana, al Pirellone, per chiedergli di farsi carico delle richieste politiche della sua corrente.
Il colloquio fra Bossi e Fontana
Dopo l’esordio tra centinaia di militanti, sabato 3 novembre al castello di Giovenzano, martedì mattina il “presidente a vita della Lega Nord” ha chiesto a Fontana di “farsi parte attiva con gli alleati di coalizione al fine di riconoscere il Comitato Nord come lista all’interno della coalizione di centrodestra in appoggio al Presidente Fontana”.
Una richiesta che rende nota l’intenzione da parte dei nordisti di correre alle regionali del 12 e 13 febbraio con liste autonome, e che il governatore Fontana non vuole ignorare: “Mi farò promotore con la coalizione di centrodestra della necessità di accogliere anche loro“, ha detto dopo aver visto Bossi, non nascondendo però che “la strada mi pare stretta”.
Il ragionamento del senatur è chiaro: se si trova l’intesa con i nordisti, Fontana ha la garanzia che chi ha strappato con la Lega sarà dalla sua parte, a partire dal voto di febbraio. Quattro “ribelli” hanno infatti trovato sponda nel suo Comitato.
L’ombra della scissione sulla Lega
Secondo alcune indiscrezioni, altri rappresentati della Lega potrebbero abbandonare il partito. Al tavolo del Consiglio regionale c’erano i luogotenenti del vecchio capo, gli uomini che coordinano il Comitato Nord, l’eurodeputato Angelo Ciocca e l’ex deputato e segretario della Lega Lombarda, Paolo Grimoldi. Con loro i consiglieri regionali Roberto Mura, Federico Lena, Antonello Formenti e Max Bastoni, i quattro espulsi da Salvini, dopo lo strappo degli scorsi giorni.
“Mi farò carico anche di promuovere un incontro, un tavolo per chiarire le posizioni di tutti”, ha detto Fontana riferendosi a un prossimo colloquio tra Bossi e Matteo Salvini. Ora la palla passa a Via Bellerio: Salvini deve scegliere se vuole i voti del Comitato per Fontana, oppure se tenere la linea dura delle espulsioni, arrivate a fil di statuto. Quello statuto della Lega per Salvini premier, che resta cosa distinta da quello della vecchia Lega Nord, di cui Bossi è presidente a vita.
La replica a distanza di Salvini
“Macché scissione e scissione, la scissione dell’atomo. La Lega è assolutamente in forze e in forma”, ha assicurato il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti nonché vicepremier Matteo Salvini a margine della conferenza stampa di fine anno sulla Gestione governativa navigazione laghi Maggiore, Garda e Como, in corso a Milano. Il riferimento è al rischio che dalla decisione dei consiglieri regionali lombardi che hanno costituito il gruppo Comitato Nord di ispirazione bossiana, possa derivare una scissione all’interno del partito.
Salvini ha anche risposto a Umberto Bossi, che lamenta di non riuscire più ad avere contatti o interlocuzioni con il leader del Carroccio. “Io rispondo a tutti, nei limiti del possibile”, ha affermato quest’ultimo. E ancora: “Non sono abituato a rispondere alle polemiche che vengono da sinistra, figuriamoci ad altre. A me interessa che il 12 e il 13 febbraio la Lega e il centrodestra vincano in Lombardia e nel Lazio. Io sto lavorando per la Lombardia e per l’Italia intera. Per il resto sono convinto che Attilio Fontana in Lombardia e Francesco Rocca nel Lazio siano due garanzie per i cittadini. E sono assolutamente fiducioso in un ottimo risultato”, ha detto.
Il ministro infine ne ha anche per chi chiede se l’esito delle prossime elezioni regionali possa influire sulla sulla permanenza alla segreteria della Lega: “Sono quattro anni che pronosticate la mia dipartita, cosi mi allungate la vita. Va bene così”.
Fonte Adnkronos