L’Unione nazionale consumatori ha stilato la classifica delle città con le bollette più care. L’analisi è basata sui dati Istat relativi al mese di gennaio 2023 e sulle variazioni dei prezzi di luce e gas degli ultimi 3 anni, sia del mercato libero che del tutelato.
Arriva dall’Unione nazionale consumatori la classifica completa delle città con i maggiori rialzi annui di luce e gas. L’associazione ha condotto uno studio elaborando i dati Istat relativi al mese di gennaio 2023, mentre, a livello nazionale, l’indagine ha confrontato la variazione dei prezzi di luce e gas negli ultimi 3 anni del mercato libero e di quello tutelato. Ecco cosa è emerso.
I rialzi da giugno 2021 a gennaio 2023
Per quanto riguarda il periodo compreso tra giugno 2021 e gennaio 2023, dallo studio è emerso che la luce del mercato libero in Italia è salita del 248,3% contro il 108,4% del tutelato, più del doppio (+129%). Allo stesso modo, considerando il primo dato utile del gas rilevato dall’Istat, relativo a dicembre 2021, da allora il libero è aumentato del 141,1% contro un calo del 7,4% del tutelato.
In 3 anni, da gennaio 2020 a gennaio 2023, la luce del libero è balzata del 262,8%, contro il +115,8% del tutelato. Analizzando l’andamento degli indici Istat è evidente che dopo un andamento similare o con incrementi del tutelato maggiori rispetto al libero, nel corso del 2022 (da agosto per il gas e da maggio per la luce) la situazione si è capovolta e il prezzo del mercato libero è letteralmente esploso. Per Energia elettrica, gas e altri combustibili, voce che include gas, luce (mercato libero e tutelato), gasolio per riscaldamento e combustibili solidi, se in Italia il rialzo a gennaio è stato pari al 67,3% rispetto a un anno prima, con una stangata a famiglia pari in media a 907,50 euro su base annua, in alcune città ha quasi raggiunto il 90%.
“In questo contesto togliere il mercato tutelato, che per l’energia elettrica delle parti comuni dei condomini scade il 1° aprile 2023, praticamente tra un mese, è una vergogna bella e buona. Un regalo fatto ai venditori del libero e un esproprio per le tasche delle famiglie. Ci domandiamo cosa aspetti il governo a svegliarsi e a rimediare all’ingiustizia di discriminare chi abita in un condominio da chi risiede in una villa, per i quali la scadenza resta il 10 gennaio 2024“, afferma Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori.
La classifica delle città con le bollette luce e gas più care
Sul primo gradino della classifica delle città con le bollette più ‘salate’ c’è Alessandria, dove le spese per luce, gas e gasolio hanno raggiunto l’88,6% su gennaio 2022. Sul secondo e terzo posto del podio anche ad altre due città del Piemonte: Vercelli con +87,1% e Biella con +86,1%. Subito dopo troviamo invece Perugia (+85,8%), Novara (+85,7%), Terni (+84,5%), Cuneo (+85,3%), all’ottavo posto Imperia (+85%), seguita da Torino (+84,4%). Chiude la top ten Genova con +82,6%.
Dall’altra parte della classifica, le città meno tartassate sono state Potenza con +35,2% e Aosta con +50,8%. Sul gradino più basso del podio delle città virtuose Olbia-Tempio con +51%, seguono Napoli (+51,4%), Gorizia (+51,7%), Benevento (+53,1%), al settimo posto Caserta (+53,5%), poi Avellino (+53,7%) e Trieste (+54,6%). Chiudono la top ten Pordenone e Udine, ex aequo con +54,7%.