Il 15 novembre l’Antitrust ha sanzionato sei società del settore energetico per una cifra complessiva di oltre 15 milioni di euro. Secondo l’Autorità garante della concorrenza e del mercato hanno adottato pratiche commerciali aggressive influenzando i consumatori ad accettare aumenti nei prezzi dell’energia elettrica e del gas. Ecco come ottenere un rimborso nel caso si ritenga di aver subito danni finanziari a causa di pratiche commerciali scorrette.
Le società multate dall’Antitrust sono Enel Energia, Eni Plenitude, Acea Energia, Iberdrola Clienti Italia, Dolomiti Energia ed Edison Energia, si legge in una nota. Le società coinvolte sono accusate di aver violato l’articolo 3 del Decreto Aiuti bis, che impone restrizioni agli aumenti unilaterali dei prezzi nel periodo compreso tra il 10 agosto 2022 e il 30 giugno 2023
Come ottenere il rimborso delle bollette
“Quando si parla della questione di come i consumatori possano ottenere il rimborso dopo le multe inflitte dall’Antitrust, ci si riferisce al processo attraverso il quale i consumatori che hanno subìto danni finanziari a causa di pratiche commerciali scorrette possono recuperare i fondi che hanno perso”, si legge sul sito di Immobiliare.it
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“In questo contesto, il rimborso diventa un passo cruciale per ripristinare i diritti dei consumatori e risarcirli per eventuali danni subiti a causa di comportamenti illeciti da parte delle società energetiche. Tuttavia, ottenere il rimborso può essere un processo complesso e richiede l’azione proattiva dei consumatori e/o il coinvolgimento delle associazioni dei consumatori”, continua il comunicato.
Le opzioni disponibili
Il sito di Immobiliare.it spiega le diverse azioni percorribili: eccole nel dettaglio.
Reclamo al gestore energetico
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La prima azione che i consumatori possono intraprendere è presentare un reclamo direttamente al gestore energetico coinvolto. Questo può essere fatto attraverso i canali di assistenza clienti forniti dalle società in questione (di solito hanno un call center sempre operativo). Il reclamo dovrebbe dettagliare la natura del danno subito e la richiesta di rimborso.
Conciliazione di Arera
Se la risposta del gestore energetico non è soddisfacente o se non viene fornita entro un periodo di 40 giorni, i consumatori possono avviare la procedura di conciliazione di Arera. L’Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente offre una procedura extragiudiziale gratuita in cui un conciliatore cerca di mediare tra le parti coinvolte per raggiungere una soluzione. Questa procedura può essere sostenuta da associazioni di consumatori.
Ricorso giudiziario
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Se la conciliazione non porta ad una risoluzione soddisfacente, allora i consumatori possono considerare il ricorso a vie giudiziarie per ottenere il rimborso. Tuttavia, questo approccio può essere più complesso, costoso e richiedere più tempo.
Il ruolo dell’Antitrust
In questo contesto ci si può chiedere quale è il ruolo dell’Antitrust. È opportuno precisare che quest’ultima non può obbligare direttamente le società a rimborsare i clienti, ma può solo ordinare alle società di procedere con i rimborsi, ma la conformità a tali richieste avviene su base volontaria. Se un’azienda si impegna volontariamente a restituire gli importi indebitamente riscossi, l’AGCM può chiudere il procedimento senza infliggere ulteriori multe. In caso di mancato rispetto degli impegni, potrebbero essere applicate sanzioni effettive.
In sintesi, il processo di ottenere il rimborso dopo le multe dell’Antitrust coinvolge una serie di fasi, dalla presentazione di reclami al gestore energetico, alla conciliazione di Arera e, se necessario, al ricorso a vie legali per tutelare i diritti dei consumatori danneggiati.
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