Il 10 aprile, dopo solo cinque giorni di ricovero, le notizie che si sono susseguite sui giornali sono state molteplici e varie testate giornalistiche sono uscite con notizie che tendevano quasi a sminuire le severe condizioni di salute dell’ex premier. Il dottor Zangrillo, che insieme al dottor Ciceri ha in cura Berlusconi, intercettato da un gruppo di giornalisti all’uscita dell’ospedale e incalzato da uno di loro (sul fatto se fosse vero o meno che l’ex premier era in grado di camminare da solo nonostante fosse in terapia intensiva), ha sbottato con queste parole:
“Bisogna attenersi a quello che abbiamo dichiarato nel comunicato ufficiale io e il professor Ciceri. Siamo molto stanchi e c’è questa attenzione che io definisco morbosa nei confronti di un caso clinico, che comprendo non essere un caso clinico banale, ma che merita un minimo di rispetto nella sua narrazione e nella sua trattazione. Lo dico anche pensando a voi perché a me dispiace se dei professionisti come voi devono stare qua ad attendere che esca uno come me, a raccontare delle cose che ho già raccontato nella loro ufficialità questa mattina. La situazione è seria e se anche su testate giornalistiche di richiamo escono cose quali quelle che voi avete detto, sappiate che sono delle falsità assolute. Un paziente che è ricoverato in una terapia intensiva cardiochirurgica non deambula altrimenti vuol dire che non ne ha necessità.”
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Pochi giorni dopo, il 13 aprile, gli stessi medici hanno fatto sapere che le funzionalità respiratorie e renali dell’ex premier erano in costante miglioramento. Tanto che il 16 hanno ritenuto di trasferirlo in un reparto di degenza.
In queste settimane le visite dei familiari, degli amici e colleghi più vicini a Silvio Berlusconi si sono susseguite numerose. I figli, il fratello Paolo che va a trovarlo quasi quotidianamente, il vice presidente di Forza Italia, Antonio Tajani. Orazio Fascina, il padre della sua fidanzata, Marta.
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