È stata affidata alla Culla per la vita e chiamata Noemi da una dipendente della Croce Rossa. Questo è quanto successo a una neonata a Bergamo. Ora è all’ospedale Papa Giovanni XXIII.
Una neonata è stata affidata alla Culla per la vita a Bergamo. La bambina sta bene. È stata lasciata dalla madre alle 17.05 di mercoledì 3 maggio. La piccola è nata ieri, lo ha scritto la donna in un messaggio lasciato alla Croce Rossa, che ha affidato la piccola ai medici dell’Ospedale Papa Giovanni XXIII. Il caso è il secondo dall’inizio del 2023 in Lombardia, il primo è quello del piccolo Enea: avvenuto nel giorno di Pasqua al Policlinico di Milano.
Il messaggio della madre
“Nata stamattina 3/05/23. A casa, solo io e lei (come in questi nove mesi). Non posso, ma le auguro tutto il bene e la felicità del mondo. Un bacio per sempre (dalla mamma). Vi affido un pezzo importante della mia vita, che sicuramente non dimenticherò mai“, è il messaggio che la donna ha lasciato dopo aver riposto la neonata nella culla.
La Croce Rossa la chiama Noemi
A scegliere di chiamare Noemi la neonata è stata la dipendente Antonella Matta. La donna ha raccontato a BergamoNews: “È stata un’emozione profonda e viscerale. Subito abbiamo valutato i parametri vitali, appurato che fossero buoni, controllato il cordone ombelicale, l’abbiamo medicato e poi l’abbiamo anche scaldata e coccolata. Aveva fame, continuava a succhiarsi la manina”. La 38enne ha poi aggiunto: “Solo in un secondo momento abbiamo trovato il messaggio, quando è riscattato di nuovo l’allarme”.
“È la prima volta che capita di trovare un bimbo. Dal 2019, da quando gestiamo noi la culla e non più le suore del Matris Domini, non era mai capitato. La bambina era rosea, vispa e perfettamente sana. È stata un’emozione incredibile. E il fatto che la mamma abbia scelto di affidare alla Croce Rossa la sua creatura, rappresenta per tutti noi un fatto eccezionale, un atto di coraggio, perché per una donna staccarsi da un figlio è un gesto incredibile. L’essere poi stati utili ci ha gratificati ancora di più”, lo ha detto Maurizio Bonomi, presidente della Croce Rossa di Longuelo. La donna avrà ora 10 giorni per tornare a prendersi cura della bambina, altrimenti verrà inserita nel sistema nazionale per l’adozione.