Ubs ha confermato nella serata di domenica, 19 marzo, l’acquisizione di Credit Suisse. L’operazione è stata resa possibile dal sostegno della Confederazione, dell’Autorita’ federale di vigilanza sui mercati finanziari (Finma) e della Banca nazionale svizzera (Bns).
La Banca nazionale svizzera ha ufficializzato l’acquisizione di Credit Suisse da parte di Ubs, diramando una nota ufficiale. Conformemente all’ordinanza di necessità del Consiglio federale, Credit Suisse e Ubs possono ottenere un sostegno di liquidità sotto forma di prestito con privilegio nel fallimento per un ammontare massimo complessivo di 100 miliardi di franchi.
Ubs acquisisce Credit Suisse: la nota ufficiale
Con l’acquisizione di Credit Suisse da parte di Ubs – spiega la Banca centrale – è stata trovata una soluzione per assicurare la stabilità finanziaria e tutelare l’economia svizzera in questa situazione straordinaria. Entrambe le banche hanno accesso illimitato agli schemi di finanziamento esistenti della Bns, tramite i quali esse possono ottenere liquidità dalla Banca nazionale secondo le Direttive sugli strumenti di politica monetaria.
I dettagli dell’operazione
Oltre a ciò, e sulla base dell’ordinanza di necessità del Consiglio federale, la Banca nazionale – si legge nella nota – può concedere a Credit Suisse un sostegno di liquidità sotto forma di prestito assistito da garanzia della Confederazione contro il rischio di insolvenza per un ammontare massimo di 100 miliardi di franchi. La configurazione di tale prestito si fonda sul “Public Liquidity Backstop” (Plb), i cui parametri sono stati decisi dal Consiglio federale già nel 2022. L’ampia erogazione di fondi fa sì che entrambe le banche possano disporre della liquidità necessaria. Tramite tale ingente sostegno la Banca nazionale adempie il suo compito di contribuire alla stabilità del settore finanziario; a tal fine essa continuerà a collaborare strettamente con la Confederazione e la Finma.
Fonte Agi