Già il 18 maggio l’uomo aveva ammesso di aver abusato sessualmente della piccola per poi ucciderla a furia di botte.
Ha 26 anni Gabriel Robert Marincat, il romeno che ha prima abusato e poi ucciso una bambina di appena 18 mesi. La piccola era la figlia della donna con cui conviveva.
LA RICOSTRUZIONE DELL’OMICIDIO
I fatti si svolgono l’11 gennaio 2021 a Cabiate, in provincia di Como. L’uomo si trovava solo con la bambina quando, poco dopo, arriva la nonna di Sharon.
La donna trova la bambina sdraiata sul divano, immobile, in una posizione alquanto strana e, durante la testimonianza a processo, dice: “Quando l’ho vista, ho subito temuto che non fosse più viva. Non si muoveva”.
Alla richiesta di spiegazioni Marincat sostiene che la bambina si era fatta male con la stufetta elettrica che si trovava in casa e che le era improvvisamente caduta addosso. La donna avrebbe quindi chiamato immediatamente i soccorsi che avrebbero constatato lo stato comatoso della piccola Sharon. Purtroppo, dagli accertamenti, era emerso che non c’erano più speranze.
Sarà solo poco dopo la morte della piccola, durante gli accertamenti effettuati dai laboratori di medicina legale, che verrà fuori l’agghiacciante verità: la bimba aveva diverse lesioni provocate non solo da percosse ma anche da violenza sessuale.
L’uomo viene quindi arrestato e, durante l’interrogatorio, confesserà il delitto: “Sì, ho abusato di lei. Poi l’ho picchiata fino ad ucciderla”.
Non ha dato nessuna spiegazione sul perché del suo vile comportamento, si è semplicemente limitato a definirsi “nervoso”.
Durante le indagini è emerso che quel pomeriggio l’uomo potrebbe aver fatto uso di metadone, probabilmente dopo l’omicidio.
L’avvocato difensore di Marincat avrebbe richiesto una perizia psichiatrica per il suo assistito ma la Corte ha immediatamente rigettato la domanda.