Bonus e agevolazioni possono cambiare, in meglio, la vita dei cittadini, specie di quelli che si trovano in condizioni di difficoltà. Spesso però la giungla degli adempimenti burocratici e le complicazioni legate agli aspetti fiscali, materia ostica da comprendere per i non addetti ai lavori, scoraggiano i potenziali beneficiari dal fare richiesta. E il risultato è che molti non hanno accesso ai vantaggi che spetterebbero loro: uno studio di Eurofound, la fondazione europea per il miglioramento delle condizioni di vita e di lavoro, ha rivelato che nell’intera Ue oscilla tra il 20% e il 60% la percentuale degli aventi diritto che non riesce ad ottenere i bonus e le agevolazioni di cui ha bisogno.
Famiglie in crisi e scarsa informazione
Un problema che diventa ancora più grave se parliamo di persone in difficoltà: in Italia nel 2020 una famiglia su tre – 8,7 milioni di nuclei – ha chiesto l’attestazione Isee per poter accedere ai servizi pubblici a condizioni agevolate o per richiedere strumenti come il bonus vacanze. La percentuale ha visto un incremento del 38% rispetto all’anno precedente, a causa della pandemia e delle difficoltà ad essa legate. Nonostante questo, secondo uno studio de lavoce.info un’agevolazione nata proprio come risposta alla crisi, il Reddito di emergenza (Rem) è stato richiesto solo dal 41% dei potenziali beneficiari. Vale a dire che sei famiglie su 10 aventi diritto non hanno fruito del contributo tra i 400 e gli 840 euro mensili (per 5 mesi). Questo anche a causa delle poche informazioni e della complessità dei processi necessari per presentare le domande e sbrigare le pratiche: i cittadini sprecano tempo ed energie in fila agli sportelli per capire se hanno i requisiti per una determinata agevolazione e come fare per richiederla.
Rdc: 1,4 milioni di domande non accolte
Vale anche per il Reddito di cittadinanza, che secondo i dati dell’Inapp (Istituto nazionale delle politiche pubbliche) prima dell’emergenza Covid veniva percepito da 814mila cittadini, in rappresentanza di altrettante famiglie, alle quali durante l’emergenza sanitaria si è aggiunto un altro milione di nuclei. Complessivamente, quindi, la platea di percettori del RdC è stata di circa 1,8 milioni di famiglie. A questi beneficiari si aggiungono circa 1,6 milioni di famiglie che intendono fare richiesta della misura di sostegno a breve e 1,4 milioni di nuclei la cui domanda non è stata accolta: la domanda potenziale di sostegno è dunque assai rilevante.
Inapp: la scarsa conoscenza provoca esclusione
Per il presidente di Inapp, Sebastiano Fadda, “questi dati ci raccontano che la quantità di persone in condizioni di disagio è spaventosamente elevata: se agli 1,8 milioni di beneficiari aggiungiamo 1,4 milioni di persone che hanno visto rifiutata la domanda – anche per imprecisioni o errori nella compilazione o per ritardi nella presentazione – e a questi aggiungiamo 1,6 milioni intenzionati a farne richiesta, arriviamo a un totale di ulteriori tre milioni di potenziali beneficiari“. Secondo Fadda “il sistema socioeconomico italiano è fragile e la pandemia ne ha peggiorato le dinamiche. Il Reddito di cittadinanza si è dimostrato una misura utile per fronteggiare la diffusa povertà, notevolmente peggiorata sotto l’impatto del coronavirus, ma il perimetro della popolazione in condizione di vulnerabilità è più ampio e una parte di queste persone resta esclusa in ragione degli stessi requisiti formali di accesso o per la scarsa informazione sulla policy”.
I patronati aiutano i cittadini
A dare una mano ai cittadini interessati sono spesso i patronati, come Inca Cgil che si occupa principalmente delle agevolazioni legate alla famiglia. “Prima dell’introduzione dell’assegno unico i bonus erano tanti e diversi tra loro: bonus mamma domani, bonus bebè, assegni per il nucleo familiare”, osserva Anna Bilato, del collegio di presidenza di Inca Cgil. “Ora è tutto più semplice: al di fuori dell’assegno unico è rimasto solo il bonus asilo nido, che si può richiedere attraverso i patronati”. Dall’osservatorio di Inca Cgil emerge che i lavoratori e le famiglie “hanno molto bisogno di un supporto: è fondamentale che ci sia qualcuno che indirizzi i genitori nella procedura di richiesta di prestazioni che spesso non sono neanche conosciute. Migliaia di persone si rivolgono a noi perché non sanno neanche cosa possono richiedere, e da parte nostra cerchiamo di fare in modo che tutte le prestazioni a cui questi utenti hanno diritto vengano richieste e possano essere percepite effettivamente. Il nostro ruolo è proprio quello di indirizzare l’utenza, cercando di trovare nella giungla di norme e disposizioni la soluzione migliore per ogni problema”.
BonusX: una piattaforma per il cittadino
E proprio a questo scopo due anni fa è nata una startup, BonusX, fondata da Giovanni Pizza e Fabrizio Pinci con l’obiettivo di semplificare l’accesso ai servizi pubblici tramite una piattaforma digitale. Tra il 2020 e il 2021 BonusX ha contribuito all’erogazione di oltre 3 milioni tra agevolazioni e bonus, a supporto di esigenze che vanno dal diritto allo studio all’housing, all’occupazione, fino ai sussidi familiari e ai provvedimenti di sostegno al reddito. Ad oggi, tramite la piattaforma gli utenti possono accedere a oltre 30 tra agevolazioni e servizi, tra cui attestazione Isee, assegno unico, Reddito di cittadinanza e bonus casa Under 36; ogni mese sono oltre 150mila le persone che consultano la piattaforma in cerca di informazioni più chiare sui servizi a cui hanno diritto.
Richieste online
Attraverso BonusX il cittadino non solo può avviare le richieste online, ma viene anche aggiornato sulle possibili agevolazioni e bonus pubblici a cui ha diritto in base ai dati inseriti, e dispone di un archivio digitale per conservare i documenti necessari. Il tutto è facilmente gestibile da casa: dopo aver inviato la documentazione e ricevuto eventuale supporto dagli operatori, l’utente non deve far altro che attendere l’esito della domanda o i relativi certificati. Grazie agli accordi con Caf, patronati e commercialisti, il team di BonusX è infatti in grado di garantire entro poche ore la lavorazione delle domande. “Oggi i cittadini non sono informati adeguatamente su tutte le opportunità e le agevolazioni disponibili ai diversi livelli della pubblica amministrazione e le procedure per accedervi sono ancora lunghe e poco efficienti”, spiega uno dei due fondatori, Giovanni Pizza. “BonusX punta a diventare l’assistente virtuale per i cittadini che vogliono richiedere bonus pubblici o semplicemente gestire le pratiche burocratiche da casa in tempi rapidi e con il minimo sforzo”.