Sebastiano Spampinato si sarebbe tolto la vita poco dopo aver ucciso, a colpi di pistola, la ex compagna Jenny Cantarero.
Jenny Cantarero, 27 anni, era appena uscita dal panificio nel quale lavorava quando, viene colpita due volte al volto ed una al fianco. A sparare è il suo ex compagno, Sebastiano Spampinato, un uomo di 31 anni con cui Jenny aveva avuto una relazione.
La ragazza era la mamma di una bambina di appena 4 anni e la sua morte è stata una vera e propria esecuzione programmata, un omicidio a sangue freddo da parte di un uomo che non si è fatto nessuno scrupolo nel togliere una vita innocente.
LE INDAGINI
Ciò che ha reso le indagini, almeno inizialmente, difficoltose è stata l’apparente assenza di legami tra vittima e killer.
I carabinieri hanno dovuto perquisire a fondo gli averi di Jenny per poter risalire finalmente a Spampinato. Il legame è stato trovato grazie ad una scheda telefonica in possesso della ragazza ma intestata a lui. La stessa cosa vale per lo scooter, intestato ad una zia ma che Spampinato usava spesso per muoversi. Il mezzo era stato avvistato sul luogo dell’omicidio.
Dalle indagini si è scoperto che Jenny e Spampinato avevano una relazione ma l’uomo, oltre essere sposato, era anche padre di due bambini. La giovane aveva deciso quindi di troncare il rapporto che, a quanto sembra, andava avanti da almeno 3 anni.
IL SUICIDIO
Secondo le indagini, Spampinato dopo il delitto si sarebbe recato presso la casa della zia per poi andarsene di nuovo in fretta. I carabinieri avrebbero poi trovato lo scooter presso la casa della madre dell’uomo, stessa cosa per il cellulare, abbandonato per terra.
Spampinato, recatosi in una casa abbandonata, si sarebbe poi tolto la vita nelle prime ore del 14 dicembre con la stessa arma usata per uccidere Jenny.
Un ennesimo caso di omicidio suicidio quindi che vede una terza vittima, una bambina di appena 4 anni che non vedrà mai più la sua mamma a causa dell’egoismo di un uomo.