È stato trovato in una pozza di sangue, già senza vita, vicino l’ascensore, nell’androne di un palazzo in via Francesco Maria Greco, tra Torrevecchia e Primavalle. Si è presentata così la scena del crimine, che racconta un brutale omicidio consumato a Roma nella mattinata di sabato 4 dicembre. A dare l’allarme intorno alle otto del mattino, alcuni residenti che hanno visto il cadavere dell’uomo. Vicino al corpo esanime dell’uomo, sono stati trovati tre bossoli.
Ad identificare la vittima gli agenti della polizia di Stato del commissariato Primavalle e la Squadra Mobile: si tratta di un cittadino romeno di 30 anni, noto pluripregiudicato secondo fonti della Questura, con precedenti penali per furto e stupefacenti. Sul posto anche la polizia Scientifica che ha acquisito i tre resti dei proiettili esplosi e il medico legale che ha appurato come i colpi fatali abbiano colpito il 30enne all’addome e al fianco. Spari fatti da distanza ravvicinata.
Chi indaga lo fa a bocche cucite senza escludere nessuna pista, dall’agguato legato a traffici illegali vicini al mondo della droga, fino alla vendetta per motivi personali. Secondo quanto si è appreso, inoltre, il 30enne trovato morto non viveva in via Francesco Maria Greco e il decesso, stando ai primi riscontri medici, risalirebbe ad alcune ore prima del ritrovamento del corpo.Cosa ci faceva lì? Era andato a trovare qualcuno oppure stava scappando dal suo sicario cercando riparo nel palazzo? Domande alle quali gli investigatori dovranno rispondere. Chi indaga passerà al setaccio le immagini delle telecamere della zona e si lavorerà anche per determinare gli ultimi contatti della vittima. Nel frattempo è caccia al killer.