COSA SUCCEDE CON IL GREEN PASS SE UN VACCINATO SI CONTAGIA? AVRA’ LA STESSA DATA DI SCADENZA? PER IL COMITATO TECNICO SCIENTIFICO DOVREBBE AZZERARSI E RIPARTIRE – OVVERO ANDRA’ IN SCADENZA UN ANNO DOPO IL TERMINE DELL’INFEZIONE – MA IL COMITATO DOVRA’ RISOLVERE ANCHE IL PROBLEMA DI CHI HA DIRITTO AL CERTIFICATO MA, PER UN DISGUIDO, NON RIESCE A SCARICARLO…
M.Ev. per “il Messaggero”
La durata della validità del Green pass è stata prorogata a un anno. Dunque, chi ha completato il percorso vaccinale a marzo 2021, ha diritto alla certificazione verde fino a marzo 2022. Ma cosa succede se, come può capitare, un vaccinato si contagia? Ovviamente, durante l’infezione deve restare in isolamento, ma quando tornerà negativo il Green pass avrà la stessa data di scadenza?
Di questo tema si è discusso l’altro giorno al Comitato tecnico scientifico, del quale fa parte anche il professor Gianni Rezza, direttore Prevenzione del Ministero della Salute. L’indicazione finale punta all’azzeramento della durata del Green pass, a una ripartenza. In sintesi: la durata di un anno scatta dal termine dell’infezione.
Prendiamo l’esempio di prima: la persona vaccinata a marzo 2021 ha un Green pass valido fino a marzo 2022, ma a settembre 2021 risulta positivo. A quel punto, quando supererà l’infezione, il Green pass tornerà valido per un altro anno, dunque fino a settembre 2022. Ha sviluppato una risposta anticorpale anche più solida e dunque la copertura si amplia.
Nel corso del vertice del Comitato tecnico scientifico è stato affrontato anche un altro problema legato al Green pass. Il sistema sta funzionando bene, milioni di persone lo hanno già scaricato sul loro smartphone o lo hanno stampato in farmacia. Ma come sempre succede con uno strumento di massa come questo c’è una percentuale di disguidi che, sui grandi numeri, non è ininfluente.
Ci sono persone vaccinate o che hanno superato l’infezione che hanno diritto alla certificazione verde, ma non riescono a ottenerla. «In questo modo – dice Fabio Ciciliano, componente del Cts – si rischia di alimentare la sfiducia nel Green pass, ma anche di causare delle iniquità visto che questo strumento oggi serve per viaggiare e lavorare».