Ignazio La Russa non ha lesinato critiche nei confronti delle canzoni presentate all’ultimo Festival di Sanremo, affermando che mai aveva sentito brani così brutti da addormentarsi durante la visione. Parole forti da parte del Presidente del Senato, che però in famiglia può contare sul figlio Leonardo con un passato da rapper con lo pseudonimo di “Larus”.
Proprio il figlio del cofondatore di Fratelli d’Italia, negli anni scorsi, si è cimentato nel genere trap pubblicando alcuni brani che difficilmente avrebbero potuto trovare il consenso del padre. In “Sottovalutati”, canzone realizzata insieme al collega Apo Way 10, Larus cantava frasi come “Sono tutto matto, sono tutto fatto, sono tutto pazzo”.
In altri pezzi il figlio del Senatore faceva riferimento a uno stile di vita sregolato, con allusioni a rapporti sessuali e consumo di sostanze stupefacenti. “Fottevo troie come fossi Bobo Vieri”, rappava in uno dei suoi brani.
Un passato da “trapper” quello di Leonardo La Russa che contrasta con le severe posizioni espresse dal padre Ignazio nei confronti della musica presentata al Festival. Il Presidente del Senato è noto per le sue opinioni conservative, ma probabilmente non conosceva nel dettaglio l’attività musicale intraprese in passato dal figlio con lo pseudonimo di Larus.