Siamo esterrefatti e amareggiati per un sistema che non tutela minimamente le forze dell’ordine”. Sono le parole di Giuseppe Coco, segretario generale aggiunto del Sap, in merito alla condanna a 6 anni e 8 mesi di carcere per l’ivoriano che ad aprile dell’anno scorso a Palermo accoltellò un poliziotto all’addome, sfiorando l’aorta addominale.

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Coco ha quindi ricordato che: “La procura aveva chiesto giustamente 18 anni, ma è stato applicato il minimo edittale per tentato omicidio. Grazie al meccanismo del rito abbreviato e alla compensazione delle aggravanti con le attenuanti la pena è stata ridotta a meno di 7 anni. Comprendiamo l’amarezza del collega e confidiamo in una valutazione diversa nel giudizio di appello, che sicuramente verrà richiesto dalla parte offesa”.  Kader Doumbia, che oltre all’agente aveva ferito anche un passante, in precedenza era stato arrestato proprio dallo stesso poliziotto accoltellato ad aprile.

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“Ci troviamo in presenza di una premeditazione maturata e di atti idonei e non equivoci che dimostrano la volontà di uccidere, senza contare che due mesi prima, al momento dell’arresto, l’individuo aveva minacciato di morte il poliziotto. Infine – ha concluso il segretario generale aggiunto del Sap – il giorno prima dell’aggressione gli aveva persino danneggiato l’auto”.

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Articolo tratto dal Portale di Informazione InfoDifesa