Con l’avvicinarsi del Ferragosto, un curioso spettacolo si sta svolgendo nelle regioni dall’aria calda e frizzante dell’Italia, dalle Lombardia al Lazio. Ma non si tratta di spettacoli musicali o festival gastronomici; al contrario, è “il momento” delle visite estive dei comandanti delle legioni e interregionali dei Carabinieri. Nonostante i tempi moderni in cui viviamo, sembra che la tradizione delle strette di mano e delle visite di cortesia sia ancora ben radicata nelle usanze militari.
L’organizzazione non manca: i picchetti di onore si schierano, i trombettieri danno il via alle melodie di altri tempi, e il tappeto rosso si stende per accogliere i visitatori importanti. Ma al di là di tutto ciò, sorge spontanea una domanda: quale è la reale utilità di queste visite estive ferragostane? I costi di questa macchina organizzativa, anche se potrebbe apparire pittoresca, sono sicuramente elevati. E mentre il personale si è già organizzato a causa delle ferie estive, ci si chiede se sia sensato prelevare ulteriori carabinieri dal controllo del territorio per partecipare a queste cerimonie.
Le voci interne all’Arma non mancano. Molti carabinieri sussurrano le loro perplessità, e alcuni coraggiosi si prendono la briga di scriverci. La domanda è chiara: non potrebbe un video messaggio di auguri apportare lo stesso risultato? I costi sarebbero sicuramente inferiori e i sacrifici per il personale sarebbero minimi, consentendo loro di concentrarsi maggiormente sulle attività operative sul campo.
Nel 2023, in un’epoca in cui le comunicazioni digitali sono la norma e i video messaggi sono all’ordine del giorno, sembra un po’ sorprendente che si mantenga questa tradizione di strette di mano sotto il sole cocente. Forse è arrivato il momento di prendere in considerazione un’alternativa più moderna e meno onerosa, che consenta ai carabinieri di mantenere il loro impegno senza dover sacrificare la propria presenza sul territorio.
In definitiva, mentre continuiamo a goderci il nostro proseguimento estivo, possiamo anche sorridere di fronte a questa curiosa usanza, che sembra resistere al passare del tempo.
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Articolo tratto dal Portale di Informazione InfoDifesa