Non si placa la rivolta nata oramai cinque giorni fa alle banlieue, in Francia, a seguito dell’uccisione da parte della Polizia del 17enne Nahel a Nanterre.

Gli scontri che si sono spostati in diverse città della Francia con 3300 persone arrestate, sono arrivate fino in Svizzera e in Belgio grazie agli appelli lanciati dai rivoltosi sui social, che hanno chiesto di estendere la protesta.

Francia, rivolta e gli appelli sui social Tik Tok e Snapchat

Ieri sera la polizia in tenuta antisommossa è intervenuta nel centro di Losanna, in Svizzera, dove un gruppo di persone ha iniziato a creare disordini in risposta all’appello lanciato dai manifestanti francesi, sui social Tik Tok e Snapchat.

Il centro della città è stato letteralmente preso d’assalto, davanti agli occhi increduli di persone sedute all’esterno dei locali. Alcune vetrine di diverse attività commerciali sono state danneggiate e sono stati lanciati anche dei fumogeni.

Disordini anche in Belgio, a Bruxelles, dove sono state arrestate 35 persone a scopo preventivo.

Macron convoca riunione all’Eliseo

Le dimensioni della protesta sembrano non regredire. I manifestanti sono quasi tutti di età compresa tra i 14 e i 18 anni, ma nonostante l’appello del presidente Macron ai genitori, di tenere i figli in casa, le violenze e i danni non arretrano.

Dall’inizio dei disordini, in tutta la Francia sono state incendiate 4500 auto e 800 edifici, tra cui molti supermercati, farmacie e negozi di grandi marchi.

Intanto Macron ha convocato per questa sera alle 19.30 una riunione all’Eliseo con il ministro dell’interno e il ministro della giustizia per fare il punto sulla situazione delle rivolte.

Per la mamma di Nahel, il 17enne ucciso dalla polizia a Nanterre, sono stati raccolti un po’ più di 92mila euro; alle 15.30 e dopo 3 giorni supera invece quota 622mila euro la colletta per la famiglia dell’agente responsabile di quella morte. A organizzarla l’ex portavoce del Rassemblement National (estrema destra di Marine Le Pen) Jean Messiha (ora con Reconquete di Eric Zemmour). Mentre la Francia continua a vivere ore drammatiche, Messiha sui social e in tv ha definito l’agente Florian “poliziotto esemplare, eroe del Bataclan”. Sottolineando che hanno fatto donazioni quasi 30mila persone, e invitando la gente a proseguire nel sostegno alla famiglia dell’agente. Insomma anche sul web si combatte una battaglia, senza arresti o blindati ma ispirata da principi sicuramente agli antipodi. La colletta per la mamma del 17enne ucciso è stata lanciata sul sito Leetchi, quella per il poliziotto sulla piattaforma Go fund me.

La nonna di Nahel fa un appello ai manifestanti violenti: «Voglio che finisca»

«Voglio che finisca», dice la nonna di Nahel. Contattata telefonicamente da BFMTV, Nadia, la nonna di Nahel, ha chiesto la fine dei disordini che hanno scosso la Francia dopo la morte del nipote, avvenuta martedì. «Voglio che tutto questo finisca ovunque», ha detto. «Le persone che stanno distruggendo le cose, dico loro: fermatevi! Non lasciate che distruggano le scuole», ha continuato la nonna. I rivoltosi stanno «usando Nahel come pretesto», si lamenta. «Non lasciate che distruggano le scuole, non lasciate che distruggano gli autobus. Sono le madri che prendono gli autobus», ha dichiarato, dicendosi «stanca» mentre sua figlia «non ha più una vita». Mentre un fondo è stato lanciato dal polemista di destra Jean Messiah per sostenere il poliziotto che ha sparato, la nonna dice che il suo cuore soffre. «Do la colpa al poliziotto che ha ucciso mio nipote»​, ha detto, assicurando di non avere nulla contro il resto delle forze dell’ordine. «È un bene che siano qui».

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Articolo tratto dal Portale di Informazione InfoDifesa