Una 49enne è stata uccisa a Sibari, nel Cosentino, da una persona che ha esploso diversi colpi con un kalashnikov. Secondo gli inquirenti, si trattava di un sicario e il vero obiettivo dell’agguato era il marito della donna, già noto alle forze dell’ordine. Sul movente si sta ancora indagando, ma sarebbe un delitto di ‘ndrangheta.
Una donna di 49 anni è morta essere stata ferita al torace e in volto con diversi colpi di kalashnikov a Sibari, nel Cosentino. L’omicidio sarebbe avvenuto intorno alle 22 e Antonella Lopardo – questo il nome della vittima – avrebbe aperto la porta di casa alla persona che l’ha uccisa: gli inquirenti sospettano che si trattasse di un sicario e che il delitto abbia a che fare con la ‘ndrangheta.
Cosa sappiamo
La Gazzetta del Sud riporta che la 49enne era in casa col marito quando ha sentito bussare alla porta ed è andata ad aprire. La persona che l’ha uccisa avrebbe sparato subito dopo, esplodendo diversi colpi, e sarebbe poi fuggita in auto con l’aiuto di un complice.
Secondo gli inquirenti, il vero obiettivo dell’agguato era il marito della donna, un uomo già noto alle forze dell’ordine che è riuscito a salvarsi. In queste ore si sta ripercorrendo il suo passato alla ricerca di elementi che potrebbero aiutare a capire meglio la dinamica dell’omicidio. Il modo in cui è stato compiuto lascerebbe però pochi dubbi sulla matrice. Secondo quanto si apprende, il caso sarà affidato alla Direzione distrettuale antimafia di Catanzaro, competente sul territorio cosentino.
Blitz contro le cosche: arresti anche in Belgio e Germania
Mentre si continua a indagare sull’omicidio, è stato assestato un nuovo colpo alla ‘ndrangheta. Nell’ambito dell’operazione ‘Eureka‘, i carabinieri del Ros e del Comando provinciale di Reggio Calabria hanno eseguito misure cautelari nei confronti di 108 persone indagate a vario titolo per associazione di tipo mafioso, concorso esterno in associazione di tipo mafioso, associazione finalizzata al traffico internazionale di stupefacenti, produzione, traffico e detenzione illeciti di sostanze stupefacenti, detenzione/traffico di armi anche da guerra, riciclaggio, favoreggiamento, procurata inosservanza di pena, nonché trasferimento fraudolento di valori. Alcuni dei provvedimenti cautelari sono stati eseguiti in Germania (9 indagati), Belgio (6 indagati), Francia (3 indagati), Portogallo (un indagato), Romania (un indagato) e Spagna (un indagato). Secondo LaCNews24, sarebbero state colpite soprattutto le cosche Nirta-Strangio di San Luca e Morabito di Africo.
Fonte Agi