La Camera dei deputati ha approvato il decreto legge che fissa le nuove regole sul Superbonus e gli altri incentivi basati sui crediti fiscali. Il decreto ora andrà, blindato, al Senato. Ecco quali sono le modifiche introdotte.
Superbonus, c’è una data da cerchiare in rosso: il 16 febbraio. Quel giovedì fu deciso dal governo lo stop allo sconto in fattura e alla cessione del credito. E quella data fa fede per beneficiare delle agevolazioni: chi può provare di essersi mosso entro quel giorno, potrà procedere come prima della stretta. Dall’alba del 17 febbraio invece calerà il sipario su un modus operandi (quello di non pagare e cedere il credito verso lo Stato all’impresa o alla banca) simbolo di un provvedimento che – unito agli altri bonus edilizi – è costato 37,75 miliardi in più del previsto, considerando solo il periodo fino a novembre 2022 (dati del ministero dell’Economia e delle finanze), 2,5 miliardi in più della manovra del governo Meloni.
Le villette unifamiliari e i condomini
Beneficeranno ancora del 110% le villette unifamiliari che entro il 30 settembre 2022 avevano effettuato lavori per almeno il 30% del totale. Avranno tempo un anno da quella data – fino al 30 settembre 2023 – per completarli. Per quanto riguarda i nuovi lavori, si legge in una nota diffusa dal Mef, per beneficiare dello sconto in fattura le famiglie dovranno aver presentato la Comunicazione inizio lavori asseverata entro il 16 febbraio. La stessa scadenza è prevista per i condomini e per la demolizione e ricostruzione degli edifici (in questo caso il documento che fa fede per la data è l’istanza per l’acquisizione del titolo abilitativo).
Le eccezioni: dal sismabonus alle case popolari
Alcuni bonus restano però esclusi dallo stop alla cessione dei crediti. Ad esempio, quelli che finanziano la rimozione delle barriere architettoniche, così come quelli che riguardano gli edifici danneggiati dall’alluvione nelle Marche del settembre 2022 e dai terremoti. Eccezioni anche per l’Istituto autonomo case popolari e per le onlus. Esentati anche i lavori di riqualificazione urbana.
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Bonus caldaie: cosa succede ora
E chi ha semplicemente sostituito gli infissi o messo una nuova caldaia? Per beneficiare dello sconto in fattura e della cessione del credito, dovrà aver stipulato un accordo vincolante entro e non oltre il 16 febbraio. Ad esempio, un acconto in modalità tracciabile o un documento sottoscritto dalle parti.
Le Regioni non possono più comprare crediti
La Pubblica amministrazione non potrà comprare più i crediti del Superbonus. La decisione è arrivata dopo che alcuni enti pubblici, a partire dalla provincia di Treviso, avevano deciso di comprare i crediti incagliati. Il Movimento 5 Stelle in Campania aveva addirittura proposto che la Regione comprasse i crediti pagandoli con i fondi europei di coesione. Anche per questo è stata decisa la stretta.
Superbonus: torna in campo Unicredit
Le principali banche, dal canto loro, avevano smesso di comprare perché dicevano di aver esaurito la capienza fiscale, ossia i debiti da compensare con lo Stato. Unicredit ha però annunciato lunedì 3 aprile che ricomincerà a comprare i crediti da Superbonus e altri bonus edilizi.