Il prezzo del gas alla borsa europea Ttf ha chiuso sotto i 50 euro al Megawattora, ai minimi da un anno e due mesi. È l’ultimo effetto della lunga discesa cominciata a dicembre. Ecco perché è calato così tanto negli ultimi 90 giorni.
Cala ancora il prezzo del gas al Ttf scendendo sotto i 50 euro al Megawattora. Non era al di sotto di questa soglia da poco più di un anno e due mesi: l’ultima volta fu il 6 dicembre 2021, come si può verificare da questo grafico. Per dare un’idea, con un Megawattora si possono far funzionare due frigoriferi per un anno. Ma resta comunque su valori tre volte più alti rispetto a quelli che aveva prima del rialzo dei prezzi cominciato nell’autunno-inverno del 2021. Ad esempio, il 19 febbraio di due anni fa valeva 17,569 euro al Megawattora.
Perché il prezzo del gas è calato
A causare il calo del prezzo del gas è soprattutto la forte diminuzione della domanda. Questo è provato dai dati del consumo che, come si vede dai grafici, è calato vistosamente rispetto allo scorso anno nei mesi autunnali e invernali. Anche se il Ttf è un indice europeo mentre i dati sul consumo sono relativi all’Italia, la coincidenza si vede a occhio nudo: a settembre la colonna verde (che indica i consumi di gas in quel mese del 2022) è per la prima volta dopo mesi più bassa di quella bianca (che indica i consumi nello stesse mese del 2021). Lo stesso andamento si osserva in modo ancora più marcato nei mesi dopo settembre. E proprio a partire da settembre il prezzo del gas ha iniziato la lunga discesa alla Borsa di Amsterdam.
Cos’è il tetto al prezzo del gas e perché non influisce sulla riduzione
Il 19 dicembre il Consiglio dei ministri dell’Energia dell’Unione europea ha introdotto un tetto al prezzo del gas. Si innesca se il prezzo del future a un mese (contratto a termine che prevede la consegna di gas a una data stabilita e al prezzo convenuto al momento della stipula, ndr) della borsa Ttf supera i 180 euro al Megawattora per tre giorni lavorativi e se nello stesso lasso di tempo il prezzo sorpassa di 35 euro quello del gas naturale liquefatto (calcolato in base a diversi indici). Come specificato nell’accordo, è entrato in vigore il 15 febbraio.
Secondo Acer, l’autorità europea incaricata di dare un giudizio sul calmiere, non ci sono stati “impatti significativi (positivi o negativi) che potrebbero essere inequivocabilmente e direttamente attribuiti all’adozione” del tetto al prezzo del gas. La discesa inizia il 4 dicembre, quindici giorni prima l’entrata in vigore del tetto al prezzo. Inoltre, il price cap si innesca non prima che il prezzo abbia raggiunto i 180 euro al Megawattora: più del triplo dei valori attuali.
L’andamento del gas in Asia
Inoltre, l’andamento del prezzo del gas in Europa è stato più o meno il medesimo di quello del gas naturale liquefatto in Asia, dove si è registrato un picco ad agosto, seguito da una discesa lievemente intervallata da una crescita tra novembre e dicembre. Anche se il grafico si basa su valori mensili e non settimanali (come quelli considerati per il Ttf in precedenza), l’andamento è lo stesso della borsa europea del gas. Ma, come detto, ci troviamo in Asia. Difficile pensare che una misura decisa dai Paesi dell’Unione europea influenzi anche il prezzo del gas in Asia. Questi quattro elementi dimostrano che non c’è stato fin qui alcun impatto del tetto al prezzo del gas sulla riduzione delle bollette.
Fonte Agi