Cospito, l’anarchico da mesi in sciopero della fame contro il 41 bis, è stato portato in ospedale a scopo precauzionale alcune ore dopo essere stato visitato in carcere. Il medico aveva definito la sua situazione “molto seria”. A Milano, intanto, la manifestazione organizzata in sostegno del detenuto è degenerata in scontri.
Alfredo Cospito, l’anarchico detenuto al 41 bis che da diversi mesi sta sostenendo uno sciopero della fame contro il carcere duro, è stato trasferito all’ospedale San Paolo. Lo ha fatto sapere il ministero della Giustizia in una nota in cui si legge che la decisione è stata presa a scopo precauzionale e “la salute di ogni detenuto costituisce priorità assoluta”.
Cospito è stato ricoverato e trasferito in una delle camere riservate ai detenuti in regime di 41bis alcune ore dopo essere stato visitato da un medico nel carcere milanese di Opera. Il professionista, nominato dalla difesa, aveva detto che i parametri vitali tenevano ma la situazione era seria e rischiava di precipitare. Un elettrocardiogramma aveva infatti mostra delle alterazioni che potevano “portare ad aritmie potenzialmente fatali“. Lo stesso ricovero di Cospito è delicato. Nonostante le sue condizioni, l’anarchico è infatti determinato a portare avanti la sua battaglia e già nei giorni scorsi ha fatto sapere di voler rinunciare all’alimentazione forzata nell’eventualità di un peggioramento.
Zanelli: “Nordio riveda la sua posizione”
Luana Zanella, capogruppo di Alleanza Verdi e Sinistra Luana Zanella, ha chiesto al ministro della Giustizia Carlo Nordio di rivedere la sua decisione sulla permanenza di Cospito al 41 bis. “Nelle sue mani è la possibilità di evitare conseguenze drammatiche. Cospito può essere detenuto, come suggerito dal procuratore nazionale antimafia Melillo e altri, in regime di alta sorveglianza”, ha detto.
Scontri tra polizia e manifestanti a Milano
Per sostenere la lotta di Cospito, sempre nella giornata di sabato è stata organizzata una nuova manifestazione a Milano. Ad un certo punto la situazione è però degenerata e ci sono stati scontri tra i dimostranti e la polizia. Secondo quanto riporta Milano Today, gli anarchici avrebbero anche assaltato un’agenzia immobiliare e una banca, oltre a lanciare diversi oggetti.
Caiazza: “Occasione per parlare di umanizzazione del 41 bis”
Il presidente dell’Unione delle Camere penali Gian Domenico Caiazza ha detto che il caso Cospito è un’opportunità per riflettere sul regime di carcere duro. “Solo persone intellettualmente disoneste possono affermare che tutte le persone detenute al 41 bis sono tutti dei boss: sappiamo che è una deriva legata all’imputazione, al titolo di reato, una deriva non degna di uno Stato civile, perché uno Stato civile non si vendica, non usa la legge del taglione“, ha affermato aggiungendo che le modalità di queste regime sono talvolta “sadiche” e “non rispondono in alcun modo alle finalità dettate dalla legge”.
Fonte Agi