Intervenendo a un convegno incentrato sulla natalità, il presidente dell’istituto nazionale di statistica Gian Carlo Blangiardo ha spiegato come potrebbe diventare l’Italia nel 2070 e quale potrebbe essere l’impatto del calo della popolazione sul Pil.

La popolazione italiana potrebbe diminuire in modo consistente nei prossimi anni, scendendo dagli attuali 59 milioni di abitanti a 48 milioni nel 2070. È quanto ha riferito il presidente dell’Istat Gian Carlo Blangiardo durante l’incontro ‘I comuni e la Regione a sostegno della natalità’ – organizzato ad Ancona da Anci Marche e Forum delle Associazioni Familiari Marche – spiegando che ogni anno nasce il 2% di bambini in meno rispetto a quello precedente e che tra quasi cinquanta anni avremo il doppio dei morti rispetto alle nascite.

Le previsioni sull’Italia del 2070

Intervenendo all’evento, Blangiardo ha spiegato che il trend di nascite è decrescente e nel 2070 si prevede che verranno alla luce 250mila bambini l’anno contro i 400mila attuali. Un contributo significativo alla natalità lo danno le famiglie straniere, ma anche in questo caso si registra un calo: il tasso di fecondità, che nel 2008 era pari a 2,5 figli per donna, è sceso a 1,25. È invece destinato ad aumentare il numero di ultra novantenni: si stima che passeranno dagli attuali 800 mila a 2,2 milioni nel 2070. Questi cambiamenti demografici avranno un impatto anche sull’economia del Paese. “Le conseguenze – ha spiegato Blangiardo – riguardano in primis il Pil che dal valore attuale di 1.800 miliardi scenderà di 500 miliardi nel 2070, perché diminuisce la popolazione in età lavorativa“.

L’intervento di Meloni

Di natalità è tornata a parlare nella giornata odierna, seppure in breve, anche la presidente del Consiglio Giorgia Meloni. “Faremo quello che va fatto, con coraggio e determinazione, quello che è giusto in coscienza. Mi interessa sapere i dati economici, della natalità, della produttività tra 5 anni”, ha detto intervenendo alla kermesse milanese di Fdi, ‘Pronti, candidati al via’ in vista delle elezioni regionali e augurandosi di restare al governo per un intero mandato. Nel suo discorso Meloni è tornata a parlare anche del presidenzialismo, ribadendo che è nel programma del centrodestra, e rimproverato anche alcuni esponenti della sua stessa coalizione, pur senza fare nomi. “Servono 5 anni di lavoro e io spero e sono certa che avremo quei 5 anni, nonostante i tentativi diciamo di gran buona parte dell’opposizione e non solamente dell’opposizione, di fare qualsiasi cosa per mettere il bastone tra le ruote”, ha affermato.

Fonte Agi

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